don Francesco Pedrazzi – Commento al Vangelo del 12 Novembre 2021

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LA LIBERA SCELTA E IL GIUDIZIO

«Dio ha messo nel mondo abbastanza luce per chi vuole credere e ha lasciato abbastanza ombre per chi non vuole credere» (B. Pascal) 

Nella prima lettura di oggi troviamo un rimprovero per coloro che osservando la natura, e i «beni visibili», non sono in grado di risalire a Colui che ne è «l’Artefice» e il «Sovrano», oppure prendono per dèi gli elementi del mondo. Scrive l’autore del Libro della Sapienza: «Li ha creati colui che è principio e autore della bellezza. […] Dalla grandezza e bellezza delle creature per analogia si contempla il loro autore».

Questi uomini stolti si comportano come una persona che venera un bellissimo dipinto come se si fosse creato da solo, invece di considerare la grandezza del suo autore. Ebbene, come la Chiesa ha sempre insegnato, è possibile giungere a credere all’esistenza di un Dio creatore e ordinatore dell’universo osservando la bellezza e l’armonia dell’universo e con il solo lume naturale della ragione umana.

Anche oggi come allora tanti scienziati si professano atei o agnostici. Spesso alla base di questa chiusura ci sono ragioni ideologiche e filosofiche: se è vero che la ragione umana dovrebbe portare ad ammettere l’esistenza di un Essere intelligente, tale ragione è oscurata da teorie che negano a priori l’esistenza di Dio.

La pensava così  anche il filosofo Antony Flew, considerato per decenni “l’ateo più famoso del mondo”, per le sue tante pubblicazioni, in cui aveva cercato di dimostrare la non esistenza di Dio. Poi è crollato proprio dinanzi alle evidenze scientifiche. Alla domanda sulle ragioni della sua clamorosa conversione ha risposto: «Ho cambiato idea a motivo del quadro del mondo che è emerso dalla scienza moderna, in particolare credo che il materiale del Dna abbia dimostrato, con la complessità quasi incredibile delle disposizioni di cui si necessita per generare la vita, che l’Intelligenza debba essere stata così coinvolta nel far sì che questi elementi diversi operassero insieme».

Sullo sfondo del testo della Sapienza c’è il tema del giudizio universale, così come nel vangelo di oggi. Gesù vuole farci capire che il giudizio sarà come una mannaia che separerà anche persone tra loro vicine, che sembrano condurre una vita simile; ad esempio:«due donne staranno a macinare nello stesso luogo: l’una verrà portata via e l’altra lasciata». Questo avverrà perché il Signore guarda la purezza delle intenzioni del cuore con cui operiamo e non le opere in quanto tali.

Gesù conclude dicendo: «Dove sarà il cadavere, lì si raduneranno insieme anche gli avvoltoi». Gli avvoltoi sono i demòni che spiano costantemente l’anima e appena essa si separa da Dio se ne impadroniscono. Quell’anima è come un cadavere e anche se compie opere buone non hanno valore dinanzi a Dio, a meno che il cuore non si converta a torni a Lui. Solo il vero pentimento e la conversione allontanano il giudizio di Dio e aprono le porte al suo Regno!

Infondo il giudizio dipende da una nostra libera scelta: ognuno è responsabile davanti al Signore, perché, come scriveva Blaise Pascal, «Dio ha messo nel mondo abbastanza luce per chi vuole credere e ha anche lasciato abbastanza ombre per chi non vuole credere».

O Maria, Madre di misericordia, aiutaci a perseverare nella fedeltà a tuo Figlio Gesù, in modo che ci potremo presentare senza timore dinanzi al tribunale divino. Amen.

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