Giovani di Parola – Commento al Vangelo del 12 Novembre 2021

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Il Vangelo di oggi ci mette davanti ad uno degli argomenti tabù della nostra società; la morte! Oggi si fa di tutto per non parlarne eppure essa è inevitabile o, per gli amanti della Marvel, ineluttabile, e l’esempio che fa Gesù alla fine del Vangelo ce lo spiega in fondo, infatti se è vero che li dove c’è un cadavere ci sono anche gli avvoltoi è altrettanto vero che li dove c’è l’essere umano c’è la morte.

Ma la morte, che san Francesco chiamava sorella, per noi cristiani non è l’ultima parola, ma anzi ci spinge verso qualcos’Altro molto più grande della morte stessa. Il pensiero della morte, che don Bosco faceva costantemente presente ai suoi ragazzi, ci deve aiutare a dare una svolta alla nostra vita. Se sapessi di dover morire tra un mese non perderei tempo a guardarmi indietro, come fa la moglie di Lot, ma sarei proteso verso il futuro vivendo al meglio il presente, ogni cosa che farei avrebbe un sapore diverso, forse inizierei davvero a vivere!

Ma la morte non è soltanto quella corporale, noi possiamo decidere di vivere o morire ogni giorno in alcune situazioni o atteggiamenti; d’altronde, ce lo ricorda Gesù, la vita è una questione di cinquanta e cinquanta, di sì o no! Il Vangelo ci presente due persone che vivono la stessa situazione; uno è salvato e l’altro no, perché? Perché uno ha risposto sì andando oltre la morte, sorretto da Cristo stesso, e l’altro si è lasciato andare; non sono le situazioni a “farci morire” ogni giorno, ma la risposta che diamo ad esse.

Alle situazioni di “morte” nella mia vita, come rispondo si o no?


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