don Gabriele Nanni – Commento al Vangelo del 19 Ottobre 2021

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State pronti!

Il padrone, i servi, il ritorno dalle nozze, designano una situazione di attesa alla quale tutti devono essere preparati, perché coinvolge tutti per qualcosa di nuovo che sta per iniziare.
La novità non è data dal ritorno del padrone, ma dal fatto che sono state celebrate le sue nozze: la sua casa sta per cambiare poiché diventerà abitata da una coppia, una famiglia sta per svilupparsi, qualcosa che rivoluzionerà la casa, i suoi abitanti, perché sarà riempita di figli, in una unione di gioia e di amore.

Dunque la situazione è di attesa, ma non per un ritorno del padrone alla situazione solita: egli tornerà con la sua Sposa, la casa è in festa in attesa di una vita diversa del tutto nuova.
Ora dobbiamo comprendere chi sia la Sposa, mai menzionata, mai mostrata prima: la sua identità e il suo aspetto è misterioso, i servi sono chiamati a preparare la casa, l’accoglienza, tutto deve splendere, perché la casa è per lei, insieme allo Sposo.
Lo Sposo è il Signore Gesù Cristo, che in forza della sua umanità, unita alla sua divinità, è Colui che riscatta, redime ed eleva la Sposa promessa, la rende tale alzando la sua dignità, poiché il prezzo pagato è quello del suo sacrificio cruento.

Ma lo scopo è quello di creare una unione con lei, che si perfeziona dopo la liberazione, la sua purificazione, le sua santificazione, con l’unione perfetta con lo Sposo divino, ovvero la Sposa è elevata all’unione con la natura divina dello Sposo, ella riceve tutti i doni dal suo Signore che la rendono vestita di preziosi tessuti e gioielli, adatta a regnare con lo Sposo sull’universo creato, fatta Regina e messa sullo stesso trono.
La casa del padrone è dunque una reggia, l’unione sponsale della Sposa è con un Re che è anche Dio, è il Signore, il più bello tra i figli dell’uomo, che unisce divinità e umanità.

La Sposa è chiamata all’elevazione di rango perché per essere Sposa del Cristo Signore, viene tratta dall’umanità per essere fatta degna della natura divina donata. Ella realizza per prima la vocazione scritta profeticamente: “Voi siete Dei”.
Chi è dunque tale Sposa? Ella è la Donna che diventa madre di uno stuolo di figli, che appartengono al Signore, redenti, purificati per ricevere il rango divino per adozione.
La Figlia di Sion è la Sposa attesa, la Chiesa Santa, perché salvata e purificata dallo Sposo, lavata nel suo sangue e rigenerata per essere elevata al rango di Regina.

Essa ha un inizio, in una Donna prefigurata come Madre della nuova umanità, riscattata dal potere del Serpente, che per il peccato ha reclamato come suo possesso tutta la stirpe umana.
Ma c’è una Donna, che non è stata mai del Serpente antico, perché preservata immacolata, senza ruga e senza macchia, quella Donna, Madre di una nuova stirpe libera dal veleno di morte del Serpente, è Maria Immacolata, Vergine a Madre, perché mai il peccato la sfiorò, né mai uomo generò in lei progenie, perché la sua maternità proveniva direttamente dall’opera dello Spirito, che fece germinare in lei il Fuoco di Amore, il Redentore, il Figlio dell’Altissimo, il Cristo Gesù che con lei avrebbe vinto il peccato, la morte e avrebbe generato i figli della nuova stirpe non dal nulla ma strappando gli uomini dalle grinfie del demonio, spezzando il suo sigillo di proprietà, liberandoli dal vincolo che li rendeva di diritto schiavi del demonio, in virtù del peccato del primo uomo che legò in tal modo la sua discendenza.

Costoro vengono liberati, purificati, elevati, santificati e resi fratelli di Cristo, il quale è il Maggiore e il Capo, il Re e Signore, che salva e rigenera con il suo Spirito per dare la dignità di Figli agli uomini, che erano perduti.
Maria Immacolata è dunque la Sposa e uniti a lei e per dono di Spirito, tutti gli uomini salvati e rigenerati dal Figlio Gesù. A lei Sposa e Madre viene affidata l’umanità redenta, ma da crescere, difendere, custodire, istruire, fino alla completa maturità. In Maria Immacolata, gli uomini ricevono la Madre che li cresce, per volontà di Suo Figlio e Sposo divino.

I figli sono dunque parte delle stesse nozze, per quello scopo finale che si realizza: in Gesù e Maria, adottati e innalzati, le anime dei giusti entrano nelle nozze dell’Agnello partecipando della stessa unione, poiché tutti i redenti furono assunti come parte di Cristo stesso: l’uomo nuovo è il generatore della nuova umanità. Ecco la nostra attesa: entrare nella festa che è la nostra festa! E noi siamo chiamati, ora, in quest’oggi a vegliare, essere pronti ad accogliere lo Sposo.

Dio vi benedica!
Gabriele Nanni

Fonte YOUTUBE | SPREAKER