don Ivan Licinio – Commento al Vangelo del 11 Ottobre 2021

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«Questa generazione è una generazione malvagia; essa cerca un segno».

Sempre lì a chiedere a Dio una prova della sua esistenza, a barattare la nostra fede in Lui in cambio di qualcosa di tangibile. Nei nostri cuori, per quanto amiamo spesso ripeterci il contrario, è radicata nel profondo un’idea cattiva di Dio: un Dio che ripaga secondo i meriti, un Dio “lista dei desideri”, un Dio che alla fin fine si diverte con le nostre vite.

«Perché Dio non mi dà quella cosa che desidero tanto? Perché non riesco a capire cosa farmene di questa vita? Perché non trovo il mio posto e la mia felicità e mi sento sballottato tra un fallimento e l’altro? Dio dammi un segno!». «… Ma non le sarà dato nessun segno fuorché il segno di Giona»: Giona trascorse tre giorni e tre notti nel ventre della balena.

È chiaro il riferimento alla resurrezione. La chiave sta proprio qui: Dio viene a salvarti e Gesù è l’ultimo e unico segno che Dio ha inviato per dimostrarlo ma soprattutto per insegnarti ad essere un segno del suo amore. Se fossimo proprio noi quei segni che il mondo si aspetta? Se fossero le nostre azioni, il nostro stile di vita, il nostro amore a diventare un segno della presenza di Dio? Tutti possiamo essere un segno per gli altri e gli altri possono essere un segno per noi della presenza di Dio.

Impariamo da Cristo e dalla sua Parola come essere lievito per far crescere in noi e negli altri la consapevolezza di essere figli amati e mai abbandonati. Il segno più bello di cui ognuno di noi ha bisogno è sempre l’amore.

Buon cammino, insieme.


Fonte: il sito di don Ivan Licinio oppure la sua pagina Facebook oppure il canale Telegram