Rodolfo Valdés – Commento al Vangelo del 27 Settembre 2021

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Nel Vangelo della Messa di oggi Gesù ci propone un cammino privilegiato per poterlo frequentare: è il cammino della semplicità. Mentre i suoi discepoli s’invischiano in pensieri su chi fosse il più grande tra loro, il Signore compie il piccolo ma significativo gesto di abbracciare un bambino. I discepoli avrebbero imparato così che chi è semplice come un bambino può essere innalzato dalle braccia di Dio e raggiungere la grandezza dei suoi figli.

Gesù non vuole spegnere il desiderio di pienezza dei suoi discepoli, di aspirare a cose grandi. Tuttavia fa loro notare che se si lasciano irretire nei paragoni perderanno inutilmente le loro energie, perché per essere grandi non è necessario che gli altri siano più piccoli di noi.
Né del resto ci è di aiuto lasciarci portare dal desiderio di controllare quello che fanno gli altri o magari perdere la pace se compiono un buon lavoro senza unirsi a noi, perché «chi non è contro di voi, è per voi» (v. 50). La nuova logica che propone il Signore ci aiuta a risanare le relazioni in seno alla nostra famiglia, al lavoro e, soprattutto, alla vita della Chiesa. Ecco perché san Josemaría incitava: «Rallegrati, se vedi che altri lavorano in fecondi apostolati»[1].

Siamo tutti piccoli davanti a Dio e i doni che Egli distribuisce tra i suoi figli sono una ricchezza per tutti noi. Ricordare questo ci aiuterà a superare le rivalità prive di senso e a vedere nella persona che ci sta accanto non un competitore, ma un fratello, qualcuno con il quale crescere insieme per raggiungere la gloria del Cielo.

Rodolfo Valdés

[1] San Josemaría, Cammino, n. 965.


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