IL MEDICO DIVINO
Gesù è il vero medico delle anime e dei corpi,
ma opera ordinariamente servendosi di mediazioni umane e sacramentali.
Nel Vangelo della Festa dell’apostolo ed evangelista San Matteo Gesù si presenta come il medico venuto per guarire i peccatori con la medicina della misericordia.
Ricorriamo al medico quando ci rendiamo conto di essere colpiti da un male fisico o psichico, con la speranza di trovare un rimedio. Gesù è l’unico che può guarire l’uomo e nella sua parte più vera e intima che è l’anima, “il cuore” – inteso in senso biblico – dalla peggiore malattia, che sempre ci insidia, che è il peccato. Noi possiamo anche essere in perfetta salute dal punto di vista fisico e psichico ma avere un cuore malato e pertanto il nostro benessere è inevitabilmente compromesso dalla malattia spirituale.
Secondo il grande monaco del IV secolo Evagrio Pontico le malattie spirituali sono causate dai cosiddetti pensieri o spiriti malvagi, che nella tradizione occidentale sono divenuti i sette vizi capitali. Secondo l’elenco originario di Evagrio Pontico le principali malattie dell’anima sono otto: la gola, l’avarizia, la lussuria, la collera, la tristezza, il male di vivere o accidia, la vanagloria e l’orgoglio.
Viviamo in una società ossessionata dal benessere psicofisico e che accorda ai mezzi offerti dalla medicina un’importanza talora esagerata. Tuttavia, bisogna anche evitare il rischio opposto di credere che, siccome siamo persone preoccupate prima di tutto della salute dell’anima, possiamo trascurare la salute fisica e non ricorrere alle medicine provenienti dalla scienza.
Talvolta, si sente addirittura qualche cristiano che sostiene che se uno crede in Gesù non ha bisogno di curarsi perché il Signore è il nostro unico medico e ci preserva dai virus e dai mali corporali! È chiaro che questo modo di pensare – oltre che stolto – non è da cristiani perché un tentare lo Spirito Santo e la Provvidenza! Infatti, il cristiano – come ha insegnato Benedetto XVI nell’enciclica Fides et Ratio – s’innalza verso la verità sempre attraverso LE DUE ALI DELLA FEDE E DELLA RAGIONE, mai con una sola ala, perché sia la fede che la ragione vengono da Dio! Non bisogna essere perciò né “razionalisti” né “fideisti”: la ragione scientifica deve essere illuminata dalla fede, ma la fede rispetta la ragione scientifica e le accorda una giusta importanza. La salvezza viene dalla fede, ma non rinunciando all’uso retto della ragione!
Può essere illuminante, al riguardo, considerare il rapporto con i medici da parte della Santa polacca Faustina Kowalska, che – come racconta nel suo diario – soffriva di molti problemi di salute, e spesso le medicine non le recavano alcun giovamento. C’è da presumere che molti dei suoi disturbi non fossero pertanto di origine naturale, ma preternaturale, cioè causate dall’azione del demonio. Ciononostante, Santa Faustina, in obbedienza ai suoi superiori, si sottoponeva sempre alle cure mediche, perché in questo modo sapeva di camminare nella Divina volontà.
Un episodio appare particolarmente significativo. Santa Faustina si rende conto che la medicina che le è stata prescritta non la sta aiutando a guarire e siccome è molto costosa decide di nascosto di prenderne solo una piccola dose, non rispettando quindi le prescrizioni del medico. Nel suo diario annota: «Mi era venuta l’idea di non prendere la medicina a cucchiai interi, ma poco alla volta, poiché era cara. In quello stesso istante udii una voce: “Figlia Mia, questo modo di agire non Mi piace. Prendi con gratitudine tutto quello che ti do tramite i superiori e in questo modo. Mi piacerai di più» (10 novembre 1937).
Si noti che Gesù non le dice di prendere il farmaco perché con esso sarebbe guarita (probabilmente il farmaco non aveva su di lei nessun effetto!) ma soltanto perché era stato prescritto dai superiori e tutto ciò che noi prendiamo perché è prescritto o consigliato dai nostri superiori – possiamo esserne certi – è gradito a Dio!
Gesù è l’unico vero Medico delle anime e dei corpi, ma ci guarisce ordinariamente servendosi di mediazioni umane e sacramentali. Per quanto riguarda la guarigione dell’anima il primo mezzo sono certamente i sacramenti, specialmente Santissima Eucarestia e la Confessione, oltre che l’accompagnamento spirituale dei sacerdoti. Per quanto riguarda la guarigione del corpo e della mente si serve degli uomini di scienza, perché quando usano la retta ragione operano per conto della Provvidenza divina, anche se non ne sono consapevoli.
Nella prima lettura viene scelto un brano della lettera di San Paolo che parla dell’unità della comunità cristiana, per il fatto che Matteo è l’evangelista che parla maggiormente della Chiesa. Riprendiamo qualche passaggio: «Fratelli, …abbiate a cuore di conservare l’unità dello spirito… Un solo Signore, una sola fede, un solo battesimo. … in modo da edificare il corpo di Cristo [che è la Chiesa], finché arriviamo tutti all’unità della fede».
Matteo aveva certamente sofferto, quando era pubblicano, il giudizio degli altri israeliti che lo consideravano un traditore e lo emarginavano dalla comunità dei credenti. Dopo essere stato chiamato da Gesù, si prodiga per edificare l’unità del nuovo popolo di Dio che è la Chiesa.
Va detto, peraltro, che la concordia e la comunione sono requisiti necessari per la salute della nostra anima e sono utili anche per la salute della mente e del corpo!
O Maria, Regina degli Apostoli, fa che anche noi – come San Matteo – ci lasciamo guarire della Misericordia di Dio e cerchiamo di favorire l’unità della Chiesa attorno ai suoi pastori. Amen.