“ In quel tempo Gesu’ e i suoi discepoli attraversavano la Galilea ma egli non voleva che alcuno lo sapesse “.
Questo versetto, con cui inizia il brano di questa Domenica…appare un po’ sorprendente.
Gesu’ sta attraversando la Galilea, va di villaggio in villaggio, incontra moltissime persone ma….non voleva che alcuno lo sapesse.
E’ troppo strano.
Penso allora che il desiderio di Cristo non fosse quello di “ non far sapere “ del suo passaggio ma quello di “ non far sapere “ alle persone che incontrava, che non erano pronte a tanto, cosa significasse realmente seguirlo.
Subito dopo, infatti, il Vangelo dice: “ Insegnava ai suoi discepoli che il Figlio dell’uomo viene consegnato nelle mani degli uomini e lo uccideranno ma, una volta ucciso, dopo tre giorni, risusciterà “.
Anche i discepoli hanno difficoltà a comprendere.
L’evangelista Marco non lo nasconde e dice testualmente: “ Non capivano queste parole e avevano timore ad interrogarlo “.
NON CAPIVANO o, forse, capivano ma non accettavano questo Gesu’ cosi’ diverso dall’immagine di Lui che si erano fatti.
Se non capivano i discepoli, come potevano capire le persone che incontrava nei villaggi?
Per questo Cristo non voleva che sapessero cosa significasse seguirlo: perché non erano pronti.
E noi, lo siamo?
Per verificarlo dobbiamo chiederci, con onestà, qual è l’immagine di Gesu’ che abbiamo.
E’ quella reale o quella che ci siamo fatti, quella che ci è più consona, che ci piace di piu’?
Se l’immagine è quella della grandezza, quella di un Dio forte e che fornisce “ garanzie “ ai suoi seguaci, che si sentono “ piu’ grandi “, “ piu’ bravi “, “ piu’ giusti “ degli altri, siamo, come i discepoli, completamente fuori strada.
Il Dio della grandezza, il Dio del potere, NON E’ IL DIO DI GESU’ CRISTO.
Il vero Cristo è quello che si “ consegna “ agli uomini che lo uccideranno, è colui il quale si fa “ primo “ quando “ serve “ e non quando “ comanda “.
Questo è Cristo.
Se, quindi, credo in Lui e desidero essere “ come Lui “, devo completamente rivoluzionare la falsa immagine di Lui che mi sono creato, mi devo destrutturare e devo….” tornare bambino “, che non significa “ essere infantile “ ma “ essere piccolo “, cioè “ umile “, pronto ad accogliere il vero Cristo, che significa, poi, accogliere il Padre.
Chiediamoci quindi oggi: qual è l’immagine che ho di Cristo?
Buona Domenica e buona riflessione a tutti.
A cura di Fabrizio Morello
Foto: mia.