don Cristiano Mauri – Commento al Vangelo del 13 Settembre 2021

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Da spalancare la bocca.

Il commento al Vangelo del giorno di don Cristiano Mauri.

Dopo il ยซDiscorso della pianuraยป, Gesรน ritorno a Cafarnao dove ha luogo un nuovo episodio di guarigione. Benchรฉ lโ€™autore del prodigio sia ovviamente lui, il racconto รจ tutto incentrato sulla figura del centurione che appare come il vero protagonista dellโ€™episodio.

Per Luca il soldato non รจ giudeo ma non รจ detto sia necessariamente romano. Con tutta probabilitร  doveva far parte delle milizie di Erode Antipa che erano composte da soldati di varia provenienza.

Viene introdotto come ยซamante del popoloยป, con una ripresa del verbo agapao (amare) non certo casuale, per come ha caratterizzato il discorso appena concluso.

Si apprende dunque che si tratta effettivamente di uno straniero che aveva contribuito alla costruzione della sinagoga, cosa in effetti non rara al tempo di Gesรน.

Doveva essere un ยซtimorato di Dioยป, uno dei tanti che, pur non essendo ebrei, rimanevano affascinati dal giudaismo, dai suoi riti e dalla sua etica. Perciรฒ frequentavano il culto e rispettavano i precetti fondamentali della legge.

Gli inviati informano della malattia del servo e sottolineano il particolare legame del centurione verso il suo dipendente. La morte minaccia una bella relazione umana, fatta di grande stima e considerazione, che non era scontata e che, insieme alle raccomandazioni degli inviati, fa cogliere la qualitร  morale del soldato.

La fiducia di questโ€™uomo in Gesรน รจ davvero esemplare. Rinuncia ad incontrarlo di persona, confidando nella sua benevolenza e nella potenza della sua parola. Non รจ la presenza fisica a garantire la salvezza, ma lโ€™amore e la fede nel Signore.

Un ulteriore grado di spessore umano e credente, il centurione lo guadagna dichiarandosi indegno, non adatto e insufficiente. In pieno e perfetto spirito evangelico, espone il proprio bisogno riconoscendo la propria inadeguatezza. Una povertร  di spirito esemplare.

La proposta conclusiva che suscita lโ€™ammirazione di Gesรน รจ un atto di fiducia nella sua parola prima ancora che nei suoi gesti. Cosa non scontata considerato che a quel tempo le guarigioni erano generalmente raffigurate per contatto diretto. Se lui che รจ un sottoposto puรฒ comandare con la parola altri uomini, a maggior ragione Gesรน, puรฒ compiere opere potenti con le sue parole.

Lo stupore di questโ€™ultimo si traduce immediatamente in un giudizio che produce effetto. Il servo รจ guarito, ma ciรฒ che resta negli occhi del lettore, piรน che il prodigio compiuto, รจ la fede cristallina del centurione.

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