Non capiamo il Messia
Molte persone pensavano che Gesù fosse un profeta o una persona speciale con una missione divina. Chi si avvicina di più è Pietro, che lo riconosce come Messia. Aveva colto nel segno, ma comunque non era molto chiaro su un messianismo con note di molta sofferenza, condanna ed esecuzione.
Gesù si identifica come il “Figlio dell’uomo”, termine già usato nell’Antico Testamento che racchiude due tratti contrastanti: esaltazione e umiliazione, potenza e debolezza. Il “messia eroe” a cui aspiravano non sposa l’umiliazione e la debolezza, ma piuttosto l’esaltazione e il potere. Come è successo a Pedro, è difficile per tutti noi distruggere i nostri sogni e le nostre illusioni. Presto ci viene l’idea di un lieto fine e senza complicazioni.
Tuttavia, dobbiamo comprendere che Gesù è anche messia nella sofferenza e nel dolore, mostrandoci così la saggezza della croce.
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Curiamo la nostra preghiera, per non lasciarci trasportare dai sogni senza tener conto della Parola e della missione che Gesù ci affida.
(Testo tradotto usando Google Translate – mi scuso per eventuali errori, nel caso scrivete nei commenti)
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- Testo di: Fernando Cordero ss.cc.