don Luigi Maria Epicoco – Commento al Vangelo del 9 Settembre 2021

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AUTORE: don Luigi Maria Epicoco
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FONTE: Amen – La Parola che salva – ABBONATI A 12 MESI (12 NUMERI) A 34,90€


Essere buoni, vivere per cose vere, esercitare la giustizia sono tutte cose che possiamo apprendere anche al catechismo, ma la cosa più difficile è accorgersi come la vita reale e concreta sembra spingerci a vivere per valori diversi, per rotte diverse, per logiche mondane. Ecco perché Gesù nel Vangelo di oggi porta il suo discorso alle estreme conseguenze :

“Ma a voi che ascoltate, io dico: Amate i vostri nemici, fate del bene a coloro che vi odiano, benedite coloro che vi maledicono, pregate per coloro che vi maltrattano. A chi ti percuote sulla guancia, porgi anche l’altra; a chi ti leva il mantello, non rifiutare la tunica”.

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Possiamo anche accettare di comportarci bene con chi si comporta bene. Al massimo possiamo tollerare chi ci fa del male non rispondendo con la stessa moneta. Ma “amare i nemici” è una richiesta troppo alta, troppo esigente. A leggerlo l’effetto è quello delle esagerazioni retoriche di chi vuole rendere un’idea e usa un’immagine assurda.

Ma noi sappiamo bene che Gesù non stava esagerando, ma stava esattamente chiedendo questo ai suoi discepoli. Noi siamo abituati troppo a fare del Vangelo una lettura romantica, simbolica, teorica ed astratta. Ma se cominciassimo invece a prendere il Vangelo in parola ci accorgeremmo di come esso non può essere un facile buonismo da quattro soldi, bensì un rivoluzionario modo di vivere, amare, scegliere.

“Siate misericordiosi, come è misericordioso il Padre vostro. Non giudicate e non sarete giudicati; non condannate e non sarete condannati; perdonate e vi sarà perdonato; date e vi sarà dato; una buona misura, pigiata, scossa e traboccante vi sarà versata nel grembo, perché con la misura con cui misurate, sarà misurato a voi in cambio”.

Usare misericordia, smettere di giudicare, smettere di condannare, perdonare, questi verbi usati da Gesù non ci lasciano scampo. Il cristianesimo si regge o crolla esattamente su ciò. Ognuno di noi è chiamato a vivere senza mezzi termini la misura alta di queste parole evangeliche di oggi.