Non dev’essere stato semplice, per l’uomo con la mano paralizzata, rispondere all’invito di Gesù a mettersi al centro. Ci vuole sempre una buona dose di umiltà per riconoscersi bisognosi e guarire da quel delirio di autosufficienza che tante volte ci porta a chiuderci e a smettere di chiedere una grazia persino per noi stessi.
È il tipo di chiusura che vivono i farisei, così attenti alla Torah (che non vietava e non vieta di violare il sabato per salvare una vita) ma incapaci di rendersi conto dell’essenziale: lasciarsi amare, amarsi e amare. No, quest’uomo non è l’unico a portarsi addosso una paralisi ma è l’unico a guarire perché sa tendere la mano.
Il Signore chiede anche a noi di compiere questo gesto tanto semplice quanto liberante, perché ha a cuore la nostra storia e solo l’incontro con Lui può guarirla.
Buona giornata!