don Gabriele Nanni – Commento al Vangelo del 3 Settembre 2021

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La novità dello Spirito

La novità di Cristo suppone un rinnovamento dell’uomo perché possa accoglierlo nella pienezza predisposta da Dio.
Le immagini del vestito e degli otri vecchi rispetto al nuovo abito e al nuovo vino, indicano due realtà inconciliabili: quello che sta per essere donato non si adatta alla realtà vecchia, non c’è continuità con il passato se non dopo un rinnovamento totale del cuore dell’uomo.
L’abito vecchio va sostituito, non si può tagliare un pezzo del nuovo abito per fare una toppa, la novità non si inserisce nella vecchia abitudine, come il vino spumeggiante e forte ha bisogno di un contenitore adatto, anch’esso nuovo, capace di sopportare la forza della novità.

Queste immagini si riferiscono alla novità dello Spirito Santo che si incontra con l’uomo redento da Cristo.
Non c’è possibilità di essere spirituali, quando la nostra carne chiede e reclama esigenze mondane. La realtà dello Spirito è racchiusa ancor meglio nell’immagine dello Sposo divino, Gesù Cristo, il quale realizza le profezie e si unisce all’anima di ciascun fedele, creando un’unità del tutto nuova, un’unione talmente forte che solo l’immagine sponsale può significare.

Nella creazione dell’uomo e della donna viene indicata la similitudine di una sola carne, che significa appartenenza ad una stessa natura, una stessa stirpe, una continuità genetica che nella provvidenza divina significa l’incontro della creatività, e quindi della prole nella diversità feconda, complementare, ma che possiede in sé l’unità dell’essere; quando Eva fu tratta da Adamo, egli proclamò: Questa è carne della mia carne, ossa delle mie ossa!” .

Lo Sposo divino è il Creatore che si unisce alla creatura facendo dell’uomo un essere divino. Gesù è lo Sposo che si unisce all’anima e la perfeziona divinizzandola, mediante il dono del proprio Spirito.

Lo Sposo è fratello dell’uomo perché nato da Maria, la nuova Eva nella carne, ma coeterno al Padre riguardo allo Spirito.
Questa unione del divino con l’umano realizzato in modo unico e pieno dal Cristo, viene realizzato per dono nell’uomo che accoglie Cristo.
La necessità del rinnovamento passa attraverso l’abbandono del vecchio per assumere il nuovo: in noi una parte deve morire per ricevere una forza rinnovatrice. Il corpo vecchio, come un vestito logoro deve essere cambiato con uno nuovo, adatto alla nuova realtà.
Il vecchio corpo sopporta appena l’anticipo dello Spirito, ed occorre che il corpo del Risorto diventi il nostro corpo.
L’otre vecchio non può contenere la forza dello Spirito di Dio, e deve essere abbandonato per un corpo nuovo, capace dello Spirito di Dio.
Come lo Sposo viene tolto dal mondo mediante la sua uccisone e sepoltura fino alla risurrezione, così anche noi dobbiamo passare attraverso la morte per ricevere il corpo risorto.

L’unione con il divino chiede la nostra maturazione spirituale per accogliere il suo Spirito: siamo noi stessi a dovere desiderare il distacco da questo corpo per accogliere quello nuovo.
Il digiuno è il segno del dolore dello Sposo che è tolto, ma è soprattutto il segno della volontà di non dipendenza, di non attaccamento a questo corpo, a questa vita, a questo mondo, che è come la terra, l’ambiente di generazione di qualche cosa di nuovo, ma che non coincide con la novità: “Si semina corruttibile e risorge incorruttibile; si semina ignobile e risorge glorioso, si semina debole e risorge pieno di forza; si semina un corpo animale, risorge un corpo spirituale.” (1Cor 15, 42-44).

Se rimaniamo legati ed affezionati alla vita in questo mondo, la nostra corporeità, la materialità dei beni, le consuetudini e i ricordi, noi rischiamo di desiderare la continuità del vecchio, e ripetiamo: “Il vecchio è gradevole”, mentre la novità sperimentata nello Spirito Santo, già ora ci fa pregustare e dunque desiderare la realtà del Cielo, l’unione con lo Sposo: allora saremo capaci di digiunare, cioè allenarci come atleti per raggiungere la meta della vita eterna, nello Spirito nuovo, nella risurrezione dei corpi, come il primogenito dei fratelli Gesù Cristo, lo Sposo, il Risorto!

Dio vi benedica!
Gabriele Nanni

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