Paolo Curtaz – Commento al Vangelo del 31 Agosto 2021 – Lc 4,31-37

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A Nazareth la folla è rimasta scandalizzata da Gesù. Non per le sue parole ma perché è lui, il figlio del falegname, a proclamarle. Ma chi si crede di essere? A Cafarnao, invece, povero paese di pescatori diventato importante villaggio di confine, la folla rimane sbalordita dal suo insegnamento autorevole.

Quella parola che a Nazareth diventa occasione di polemica, qui è occasione di timore reverenziale, di sbalordimento ammirato. È un insegnamento che viene riconosciuto autorevole perché libera da ogni tenebra e senza fare del male.

La stessa Parola la possiamo respingere, allontanare, farla diventare strumento di divisione e di polemica oppure accoglierla come Parola liberante e autorevole.

È il nostro cuore che ne attiva l’efficacia o la smorza, che la lascia fiorire o appassire, che la rende inutile o capace di convertire il nostro cuore.