“ Vieni e vedi “.
In questi due verbi è riassunta la missione che abbiamo tutti quanti noi cristiani.
Sono due imperativi rivolti dapprima a noi stessi e, poi, alla nostra missione di evangelizzatori.
Quando un fratello è scettico, parla male, “ per sentito dire “, per “ slogan preconcetti “, della Chiesa, di Gesu’ ( “ da Nazaret può venire qualcosa di buono “? ), il nostro compito è quello di dirgli “ vieni e vedi “, cioè di invitarlo non a parlare in base a pregiudizi acquisiti ma di iniziare a seguire il Maestro ( “ vieni “ ) per sperimentare di persona ( “ vedi “ ) cosa sia la fede.
Solo se “ vieni “, inizi a frequentare la comunità , partecipi alla messa, ti dedichi alla lettura del Vangelo, puoi capire che la fede non sono le “ frasi fatte “ che senti dall’esterno ma è seguire un Qualcuno che si è fatto ammazzare per la tua Redenzione e per la tua Salvezza.
Quando comprendi cio’ intellettualmente e, soprattutto, lo sperimenti in un dialogo quotidiano con il Signore, “ vedi “ qual è la realtà e, giorno dopo giorno, scopri cose nuove, guardi il mondo con occhi diversi e ti meravigli dei miracoli che accadono dinanzi ai tuoi occhi; miracoli, di cui, fino ad oggi, non ti eri accorto perché non vedevi.
La “ conversione “ è “ un cambio di sguardo “, che si affina sempre di più e ti consente di vedere, a mano a mano, cose sempre più grandi.
Buona giornata e buona riflessione a tutti.
A cura di Fabrizio Morello
Foto: mia.