Gesuiti – Commento al Vangelo del giorno, 23 Agosto 2021

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Gesù parla oggi agli scribi e ai farisei che ci abitano e ci mette in guardia da alcuni atteggiamenti che ci impediscono di vivere da fratelli e sorelle. Gesù è molto severo perché denuncia tre forme di falso bene, che viene denunciato come il peggiore dei mali.

La prima denuncia è quella contro il regno delle élites. Pensiamo che il regno sia per pochi, per i migliori e noi stessi non ci riteniamo degni di prendervi parte. Spesso questo si traduce in un infecondo intimismo che ci impedisce di godere del regno come figli e figlie del Padre e di testimoniare la bellezza della nostra relazione con lui.

Altre volte, invece, siamo tentati a pensare che per testimoniare dobbiamo compiere imprese eroiche. La conversione degli altri, la loro partecipazione al regno, sarebbe il trofeo per il superamento delle difficoltà di un percorso a ostacoli, che magari abbiamo prestabilito per noi e per gli altri. Gesù ci avverte che il regno dei cieli non si conquista e che trasmettere una fede individualista, perché centrata sul nostro successo, rischia di fare più male che bene.

L’ultimo monito, infine, Gesù lo rivolge a noi, per quelle volte in cui confondiamo i mezzi – i simboli della relazione con il Padre (cioè l’oro e le offerte), per esempio comandamenti o obblighi che ci siamo imposti per dimostrare a noi e agli altri di essere dei “veri cristiani” – con il Fine – riconoscerci figli e figlie di un unico Padre e vivere come tali.

Matteo Palma


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Fonte: Get up and Walk – il vangelo quotidiano commentato