Non c’è cosa peggiore di ascoltare qualcuno condizionati da un pregiudizio!
Il pregiudizio vizia la comprensione di ciò che vediamo e sentiamo, perché guardiamo e prestiamo attenzione a ciò che abbiamo davanti a partire da quello che la nostra mente elabora, lasciando in secondo piano la realtà qual è veramente.
È triste comprendere che la gente nella sinogoga si stupisce non perché riconosce nelle parole di Gesù la Via, la Verità e la Vita, ma perché non crede che quelle parole possano essere dette dal “figlio del falegname”.
Quante volte anche noi ci lasciamo condizionare da ciò che pensiamo di qualcuno senza guardare chi è veramente e quanto vale? Quante volte il velo del pregiudizio copre i nostri occhi? Quante volte proprio a causa del nostro pregiudizio impediamo ai nostri occhi di scorgere la bellezza di Dio e di contemplare i suoi prodigi?
Fa’, o Signore, che i nostri occhi siano in grado di vedere la Via, ciò che è e non ciò che sembra.
Fa’ che le nostre orecchie si mettano in ascolto della Verità e non alimentino le menzogne.
Fa’ che i nostri pregiudizi non feriscano ed offendano ciò che è Vita.
Ma soprattutto, fa’, o Signore, che possiamo comprendere che Tu, ancora oggi, decidi di farti carne nell’umiltà, scegli di farti figlio di un falegname per farci comprendere la grandezza del tuo amore, scegli ciò che è debole per confondere i forti (cfr. 1Cor 1,27).
Fa’, o Signore, che sappiamo riconoscerti, sempre!
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