don Pasquale Giordano – Commento al Vangelo del 29 Luglio 2021

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Commento a cura di don Pasquale Giordano
FonteMater Ecclesiae Bernalda
La parrocchia Mater Ecclesiae è stata fondata il 2 luglio 1968 dall’Arcivescovo Mons. Giacomo Palombella, che morirà ad Acquaviva delle Fonti, suo paese natale, nel gennaio 1977, ormai dimissionario per superati limiti di età… [Continua sul sito]

Senza preghiera il servizio diventa prestazione

Ospitare i pellegrini è un’opera di misericordia, Marta ne è un esempio. In casa con lei c’è anche sua sorella Maria. Nei confronti di Gesù le due sorelle incarnano due stili di relazione e due modelli di accoglienza diversi e complementari dove però l’ascolto è la condizione necessaria perché l’azione sia animata dallo Spirito e non dall’ansia di prestazione.

L’ascolto della Parola, come fa Maria, non è tempo sottratto all’attività pratica più concreta. Come nel molto parlare non manca la colpa (Pro 10,19) così nei molti servizi si nasconde la tentazione dell’attivismo che trasforma il ministero in espletamento di pratiche burocratiche. Se la precedenza è data all’attività si corre facilmente il rischio di sostituire Dio con il proprio io e di anteporre alla virtù della docibilità, che consiste nella disponibilità a lasciarsi istruire dal Maestro, l’obbedienza pretesa da coloro dai quali ci si aspetta collaborazione.

Possiamo accorgerci di essere caduti nel tranello quando mettiamo avanti la lamentela giudicando l’operato degli altri considerato insufficientemente efficace. Marta sembra non servire con gioia perché si sente sola nel realizzare quello che ha in programma nella sua mente. A volte ci ergiamo a maestri presumendo che il nostro comportamento sia esemplare e debba essere necessariamente riconosciuto e seguito dagli altri.

Maria insegna alla sorella che siamo innanzitutto discepoli bisognosi di essere ammaestrati da Dio. Incontrarlo significa partecipare al banchetto nel quale Lui prepara le vivande della sua sapienza e i vini raffinati della sua misericordia. Accogliere Gesù e servirlo vuol dire cedergli il posto del capo famiglia che offre ai suoi ospiti la parte migliore riservata ai suoi amici.  

Signore Gesù, tu che pur essendo padrone di casa ti fai servo dei tuoi discepoli, accetta l’ospitalità dei tuoi amici che ti chiedono di rimanere con loro soprattutto nelle notti oscure della vita. Nella stanchezza donami la serena gioia di stare con Te e ascoltarti perché la tua Parola diventi l’anima del mio servizio.

Quando mi sento solo nel portare il peso delle responsabilità e mi lamento perché sembra che nessuno mi capisca, correggimi con delicatezza, come hai fatto con Marta, e ricordami che la porta del tuo cuore è sempre aperta perché nella preghiera trovi nutrimento per l’anima.