Fino all’ultimo momento non ce ne accorgiamo, eppure c’è da sempre. Da sempre in noi c’è il male simboleggiato dalla zizzania, da sempre in noi il male agisce. Agisce nei nostri corpi che all’improvviso sembrano aprirsi al male, quel male che ha covato in noi per lo meno perché sappiamo che appena nasciamo la morte è in noi. Agisce nelle nostre menti che si riempiono di ogni malvagità e che, in alcuni momenti, sembra non siano più capaci di gestire il male di pensieri malvagi e di preoccupazioni e di paura. Agisce nel nostro animo il male e ci avvelena la vita con le sue apparenze.
Ciò che appare è che la nostra ingenuità si incarna nell’illusione che il male non esista. Se io agisco bene, pensiamo, non sarò travolto dal male; se io mi curo a dovere e sono attento al mio corpo, il male non lo toccherà; se io alleno la mia mente con la settimana enigmistica, vedrai che la mia mente rimarrà sempre sveglia; se io mangio in un certo modo vedrai che il mio fisico sarà sempre perfetto, andrà sempre bene.
Sono tutte illusioni del male stesso queste. Illusioni perché nascono dalla convinzione che il male non ci toccherà. Tutto ciò che facciamo per stare bene può essere cosa buona, solo se cosciente che tutto quello che facciamo non potrà mai preservarci dal male che c’è in noi e che prima o poi mostrerà i suoi artigli.
Il male si presenta bene, si presenta come panacea dei nostri problemi. Il male è illusorio e ai nostri occhi ingenui: parla bene e parla di un futuro più bello, di un futuro dove noi saremo come Dio.
Il male non appare subito ma, mettiamocelo bene in testa e in cuore, c’è, c’è in me, esiste accanto a me e con lui io sarò sempre chiamato a fare i conti. Questo è vero in politica, negli affari, nella chiesa, nella fede.
Un’altra caratteristica del male è che il male è parassitario, non è originario. Sembra una contraddizione ma non lo è: il male esiste perché esiste il bene, se non vi fosse il bene non esisterebbe neppure il male. Il male, zizzania seminata dal maligno, ha bisogno del campo di grano per potere crescere. Più il campo della nostra vita è ben tenuto e più il male lo prenderà d’assalto.
Stiamo tranquilli e non ne abbiamo paura: Io ho vinto il mondo dice il Signore. Ci diciamo questo non per intimorirci ma per renderci conto che la vita è un coacervo di bene e di male sempre e comunque. È importante cogliere il fatto che più noi ci spenderemo per il bene e il bello e più il male ci prenderà di assalto, stiamone pur certi e stiamocene pur tranquilli in questa verità di cose. Meno noi vivremo bene per il bene e meno il male si preoccuperà di noi. Il male ha bisogno della libertà dell’uomo per crescere: lui vuole soggiogarci a se stesso.
Il male è parassitario come la zizzania, come la zizzania è subdolo e inavvertito nei suoi inizi.
Nella stessa terra, oltre al seme del Regno, c’è anche la sorpresa delle zizzanie. Il problema è che avere a che fare con esse, con questo male, non è solo il vicino di campo, come spesso vogliamo illuderci sia, ma anche io col mio campo, addirittura dentro di me.
Il male, in quanto menzognero, non si manifesta subito ma solo in un secondo tempo, quando la menzogna non tiene più.
Il mio corpo bello e sano porta in sé malattia e morte, è naturale. La mia mente brillante è già intaccata dall’amico tedesco, l’Alzheimer. Il mio cuore così amante e innamorato porta in sé il tradimento. La mia volontà di bene così spinta alla carità ha in sé il desiderio di recriminare e di volere avere un po’ di riconoscimento.
Illuderci che tutto questo non vi sia è solo fonte di una grande delusione dove i problemi sembrano montagne insormontabili anziché vita che ci viene incontro per essere vissuta fino in fondo. In fondo, diciamocelo, anche il male è vita se non lo temiamo, se non lo neghiamo, se lo affrontiamo a viso aperto con vita nel cuore.
Il male promette! È la realtà delle promesse che tanto piace al mondo economico, al mondo politico, al mondo ecclesiale quando non sa parlare altro di peccato e di ricompense nell’al di là. Il male promette ogni bene e ogni progresso, promette, ce lo mette davanti come illusione che lascia solo delusione.
Più saremo attenti, umanamente attenti; meno saremo presi dalla paura e quindi dalla necessità di negare il nostro male; più saremo liberi di gestirlo senza scandalizzarci della sua presenza e del fatto che più saremo buoni e più il male alzerà il tiro con noi, perché lui vive mangiando il bene, o almeno ci prova.
L’invito di Dio ai servi a lasciare che la zizzania cresca col grano buono, è la cosa più umana e più vera che il Signore ci possa dire. Non esiste partito perfetto e senza latrocini; non esiste persona perfetta; non esistono mercati buoni o solo buoni; non esiste chiesa totalmente donata perché la chiesa, che è a servizio del mondo, santa e meretrix è!
AUTORE: p. Giovanni Nicoli FONTE SITO WEB CANALE YOUTUBE FACEBOOKINSTAGRAM