don Luigi Maria Epicoco – Commento al Vangelo del 24 Luglio 2021 – Mt 13, 24-30

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AUTORE: don Luigi Maria Epicoco
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FONTE: Amen – La Parola che salva – ABBONATI A 12 MESI (12 NUMERI) A 34,90€


Leggi il brano del Vangelo di † Mt 13, 24-30

“Il regno dei cieli si può paragonare a un uomo che ha seminato del buon seme nel suo campo. Ma mentre tutti dormivano venne il suo nemico, seminò della zizzania in mezzo al grano e se ne andò”.

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Tutti noi ci sforziamo di vivere la nostra vita prendendone il meglio e anche quando mettiamo tutte le nostre forze al servizio del bene accade una cosa che non dobbiamo dimenticare: il male fa la sua comparsa in maniera a noi misteriosa. Cosa bisogna però fare quando ciò accade? È la stessa domanda dei servi della parabola di oggi:

“Allora i servi andarono dal padrone di casa e gli dissero: Padrone, non hai seminato del buon seme nel tuo campo? Da dove viene dunque la zizzania? Ed egli rispose loro: Un nemico ha fatto questo. E i servi gli dissero: Vuoi dunque che andiamo a raccoglierla?”.

Sembra la cosa più logica: mettersi a togliere il male dalle cose. Ma la verità è un’altra, e ce la racconta la saggezza del padrone:

“No, rispose, perché non succeda che, cogliendo la zizzania, con essa sradichiate anche il grano. Lasciate che l’una e l’altro crescano insieme fino alla mietitura e al momento della mietitura dirò ai mietitori: Cogliete prima la zizzania e legatela in fastelli per bruciarla; il grano invece riponetelo nel mio granaio”. 

Certe volte animati dalla voglia di togliere il male dalle cose, togliamo anche il bene. E la voglia di sterminare ciò che non va ci fa sacrificare anche ciò che va. Il primo grande modo per combattere il male è avere pazienza. È saperlo mettere in minoranza. È accettare che ci sia. È confidare che solo il Signore alla fine farà piazza pulita.

Combattere il male significa ammettere che c’è, chiamarlo per nome, dirlo ad alta voce. Ma allo stesso tempo non avere troppa fretta di trovare una cura che nel tentativo di curare la malattia uccida anche il paziente. Questa pazienza è la prima vera manifestazione della forza del bene. Il male è impaziente, il bene sa attendere il tempo opportuno. Chi si agita fa danni, chi riesce a non farsi prendere dal panico alla fine vince.