Oggi non so proprio da dove iniziare. Le provocazioni che questa pagina di Vangelo mi attiva sono davvero molte… E allora scelgo di partire da una domanda.
Di che cosa il Signore ha bisogno per salvare il mondo? Di che cosa il Signore ha bisogno per operare prodigi?
Ma forse dovrei spingermi ancora oltre e chiedere, e chiedermi: di che cosa il Signore ha bisogno? E so che già qualcuno sta per storcere il naso. Già … perché il Signore, mi diranno molti, proprio perché è Dio non ha bisogno di nulla, non è spinto da nessuna necessità . E va beh… i teologici restino pure al tranquillo delle loro argomentazioni. Io preferisco lasciarmi mettere in questione dalla domanda posta da Gesù ai suoi: «Dove potremo comprare il pane perché costoro abbiano da mangiare?».
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O ancora, da quelle rivolte a me oggi: «Mariangela, come potremo sfamare tanti desideri? Come donare pace ai cuori? Come dare risposte a tanto non-senso? Come far penetrare luce nel buio? Come ridare fiducia a cuori e corpi feriti? Come far credere nell’amore, nella delicatezza, nella gentilezza, nella bellezza?».
Ve lo confesso… Sono le domande che oggi giorno mi sento rivolgere da Dio, perché la sua infinita compassione non lo rende cieco né sordo ai volti e alle voci del mondo. Sono domande a cui non vorrei rispondere facendo, come Filippo o Andrea, l’inventario delle mie mancanze, insicurezze, fragilità . Noi apostoli siamo troppo bloccati da conti prudenti e lungimiranti. Che soppesano. E valutano. E prudentemente misurano…
Ai miracoli ci pensa Dio, non noi. Il punto è: ma noi ci fidiamo talmente tanto da metterci in gioco a spalle scoperte? Rischiando di essere canzonati per il nostro poco?
La Scrittura non perde occasione per insegnarcelo: Dio moltiplica all’infinito il dono… l’ultimo pugno di farina della vedova… cinque miseri pani… e due pesci… Lui moltiplica, ma solo io e te possiamo scegliere se donare.
UNA PREGHIERA COME SOSTEGNO
Insegnami a donare
Signore, Dio moltiplicatore,
donami il gusto del dono.
Fammi assaporare
la bellezza della condivisione.
Spesso trattengo perché
ho paura che sia poco,
ho paura che non sia sufficiente,
ho paura di non essere sufficiente.
Eppure, Signore, voglio credere
che in te ogni cosa si moltiplica,
ogni dono condiviso si amplifica.
Voglio credere che pochi pani sfamino,
che un sorriso porti pace,
che una parola taciuta
faccia germogliare riconciliazione,
che una carezza porti vita. Amen.
FONTE – Sr. Mariangela, sul sito cantalavita.comCANALE YOUTUBEPAGINA FACEBOOK