Mons. Costantino Di Bruno – Commento al Vangelo del 16 Luglio 2021

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Se aveste compreso che cosa significhi: Misericordia io voglio e non sacrifici, non avreste condannato persone senza colpa. Perché il Figlio dell’uomo è signore del sabato».

La misericordia è l’unico sacrificio gradito al Signore. Dinanzi alla misericordia da vivere e da esercitare cessano gli altri sacrifici, tutti. Al culto esteriore, vissuto senza l’uomo e sovente contro l’uomo, Gesù dona la legge della misericordia come unico e solo culto da offrire al Signore. La sua morte in croce è il culto della vera misericordia, della compassione, della carità. Da sempre la Scrittura aveva protestato contro questa visione del culto, come se fosse in esso la verità dell’uomo e di Dio. La verità dell’uomo non è nel culto. È nella misericordia e nell’obbedienza alla Legge del Signore, alla sua Parola, alla sua Volontà manifestata.

La fede è ben altra cosa della religione che spesso si fanno gli uomini, anche gli uomini di Dio. La fede è fatta di misericordia e di obbedienza purissima. La religione è fatta invece di pensieri umani che con arte, abilità, grande maestria vengono introdotti nella Parola del Signore. Prima Gesù aveva detto di Sé che era più grande del tempio. Ora dice un’altra grandissima verità: Il Figlio dell’uomo è signore del sabato. Il Figlio dell’uomo è signore del sabato perché Lui è Dio nella sua Persona. È Dio dall’eternità. È Dio per generazione eterna. È Dio perché Figlio Unigenito del Padre. Essendo il Dio che ha donato il sabato, è anche il Dio che dona la giusta interpretazione della Legge del sabato.

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Lui è il vero Maestro, perché Lui è il Signore della Legge. Lui conosce la volontà del Padre, perché conosce la vera essenza del Padre. Lui non parla dal di fuori della Legge, parla dal di dentro, parla dalla sua essenza divina, cioè dalla volontà del Padre che ha donato la Legge. Tutti i mali del mondo risiedono nella nostra esteriorità di fronte alla Legge. Noi parliamo dall’esterno, dal di fuori, dai nostri pensieri, dalla nostra volontà, sovente anche dal nostro cuore indurito dalla mancanza di vero amore e di autentica misericordia. Noi spesso parliamo dalle nostre convenienze, da ciò che noi, con i nostri vani ragionamenti, pensiamo sia gradito al Signore.  Il Signore di una cosa sola si compiace: della nostra perfetta obbedienza senza nulla aggiungere e nulla togliere alla Legge, e della nostra misericordia che trasformiamo in vero culto da rendere a Dio in favore dei suoi figli. L’impurità della nostra mente rende quasi sempre impura la religione. È questo il più grande peccato degli uomini di Dio: rendere impura la purissima fede.

LEGGIAMO IL TESTO DI Mt 12,1-8

In quel tempo Gesù passò, in giorno di sabato, fra campi di grano e i suoi discepoli ebbero fame e cominciarono a cogliere delle spighe e a mangiarle. Vedendo ciò, i farisei gli dissero: «Ecco, i tuoi discepoli stanno facendo quello che non è lecito fare di sabato». Ma egli rispose loro: «Non avete letto quello che fece Davide, quando lui e i suoi compagni ebbero fame? Egli entrò nella casa di Dio e mangiarono i pani dell’offerta, che né a lui né ai suoi compagni era lecito mangiare, ma ai soli sacerdoti. O non avete letto nella Legge che nei giorni di sabato i sacerdoti nel tempio vìolano il sabato e tuttavia sono senza colpa? Ora io vi dico che qui vi è uno più grande del tempio. Se aveste compreso che cosa significhi: Misericordia io voglio e non sacrifici, non avreste condannato persone senza colpa. Perché il Figlio dell’uomo è signore del sabato».

Gesù è il Signore del sabato: È il Signore perché nella sua Persona Egli è vero Dio. È il vero Dio venuto nella carne. Nella carne il vero Dio è anche vero uomo. Essendo il Signore del sabato può dare la giusta, esatta, perfetta interpretazione della Legge. Lui è l’Autore della Legge ed anche l’Interprete. Nessuna interpretazione potrà dirsi vera se è in contrasto con quella che lui offre e dona. Gesù è più grande del tempio: È più grande del tempio perché Lui è il Nuovo Tempio, nel quale Dio abita corporalmente con la pienezza della sua divinità. È più grande del tempio, perché è la sua carne l’unico e solo vero tempio di Dio. Dio abitava nel tempio di Gerusalemme. Il Verbo si fece tempio vivo di Dio. Il tempio della carne è indissolubilmente unito alla Persona del Verbo.  Il Verbo e il tempio sono una sola Persona. “Il Verbo si fece carne e venne ad abitare in mezzo a noi”.  Gesù è il Servo del Signore: È il Servo che compie in tutto la volontà di Dio in una sofferenza vicaria, espiatrice. È il Servo che prende su di sé il castigo per le nostre colpe. È il Servo che ci guarisce con le sue piaghe. 

Gesù è il Prediletto del Signore: È il Prediletto, perché è il Figlio. È il Figlio da Lui generato nell’eternità. È grande il mistero del Messia di Dio. Egli non è semplicemente un uomo. È il Dio che si è fatto uomo. È il Figlio Unigenito del Padre che si è fatto carne.  Di Gesù il Padre si compiace: Dio si compiace del suo Servo perché Questi vive di perfetta, completa, piena obbedienza. Lui vive per obbedire al Padre. Nell’eternità e nel tempo il Figlio è sempre rivolto verso il Padre per compiere la sua volontà: “Sia fatta la tua volontà come in cielo così in terra”.  Gesù è colmo di Spirito Santo: Lo Spirito Santo si è posato su di Lui con la pienezza dei suoi doni: sapienza, intelletto, consiglio, fortezza, conoscenza, timore del Signore. Essendo Lui il Figlio eterno del Padre, su di Lui si è posato anche lo Spirito di pietà. La pietà è l’amore filiale. Il Servo vive per amare il Padre. È questo il fine della sua vita.  Gesù è l’Inviato dalla missione universale: Gesù non è stato inviato per rivelare il mistero del Padre solo agli Ebrei. Egli è stato mandato per dare il vero Dio, l’unico vero Dio, a tutte le genti. Il vero Dio si può conoscere solo per mezzo di Gesù e dove Gesù non regna nei cuori con la sua Parola e la sua grazia, lì il vero Dio non è conosciuto. Gesù deve fare conoscere la vera giustizia a tutte le genti: La vera giustizia è una sola: la piena e perfetta volontà del Padre. Gesù è venuto per dire ad ogni uomo cosa il Padre vuole e cosa è a Lui gradito. Solo Lui è stato investito di questa missione. Solo Lui è il vero rivelatore del Padre.  In Gesù spereranno tutte le genti:  È in questa speranza la forza di penetrazione nei cuori della Parola di Gesù. I cuori sperano. Gesù svela qual è il vero oggetto della loro speranza. Loro ascoltano i desideri che sono già nel loro cuore, accolgono la Parola, riprendono vita. Se non ci fosse questa speranza latente nei cuori, la Parola mai potrebbe essere accolta. Il Dio che dona la Parola è anche il Dio che crea la speranza che è la chiave attraverso la quale la Parola può entrare nei cuori. È grande il mistero di Dio. Egli agisce nell’uomo per via interna e per via esterna. La salvezza si compie quando la via interiore si incontra con la via esteriore. Se questo incontro non avviene, la salvezza ancora non è piena e perfetta. È una salvezza che si spera, che ancora non è nostra. Gesù è il più forte: Gesù è più forte di satana. Come Dio è il suo Signore, il suo Creatore. Dio lo aveva creato di luce. È stato lui a volersi trasformare in tenebra con la sua superbia. È più forte nella sua umanità, perché santissimo, perché pieno di grazia e di verità. Con la verità smaschera le sue falsità. Con la grazia le vince. La grazia è più forte di ogni male. La verità squarcia ogni tenebra. Gesù parla dalla pienezza del suo cuore ricolmo di amore: Il cuore di Gesù è colmo di amore per l’uomo. Per questo il linguaggio di Gesù è purissimo e intensissimo amore. Il cuore dei farisei è pieno di rapina e di iniquità. Per questo escono dal loro cuore parole di odio, di invidia, di uccisione, di ogni falsità e menzogna. Ogni persona è il suo cuore. Se il cuore è vero la persona è vera. Se il cuore è santo la persona è santa. Se il cuore è malvagio la persona non può che essere malvagia.

Gesù si presenta nel segno di Giona: Gesù rimane nella terra, o nel suo ventre, solo per tre notti e tre giorni, dalla sera di venerdì al primo mattino del primo giorno dopo il sabato. Poi risorge e rimane sempre con noi, anche se nella forma dello spirito immortale e non più nella forma della carne mortale. Il segno che Gesù dona è la sua risurrezione. Gesù costituisce la sua nuova famiglia: Sono famiglia di Gesù tutti quelli che accolgono la Parola di Dio e la mettono in pratica. Questa famiglia è regolata da una sola legge: l’amore fino al dono di tutta la vita per la vita dell’altro. È quanto ha fatto Cristo Gesù con l’intera umanità. Avendo assunto la nostra carne è divenuto nostro familiare e come tale ha pagato per noi il riscatto, liberandoci dal peccato e dalla morte.

Madre del Figlio Unigenito del Padre, insegnare a credere in Gesù con la più pura verità dello Spirito Santo.

Fonte@MonsDiBruno

Nota: Questo commento al Vangelo è gratuito pertanto l’autore non autorizza un fine diverso dalla gratuità.