“ E dopo che il demonio fu scacciato, quel muto comincio’ a parlare “.
Ognuno ha i suoi “ demoni “ i suoi “ mostri “, cioè i suoi peccati, che gli impediscono di parlare, di esprimersi, di tirar fuori sé stesso, la sua vitalità, la sua unicità.
Siamo “ muti “.
Anche noi che ci professiamo cristiani.
Per paura del giudizio altrui, del “ comune sentire “, ci vergogniamo o evitiamo di parlare di Gesu’ Cristo, di raccontare agli altri la bellezza della fede, di come il Signore ha cambiato le nostre esistenze.
E’ il demone del “ timore “ che ci fa stare zitti, facendoci compiere un peccato in quanto è compito di ogni cristiano, come dice il Catechismo della Chiesta Cattolica, “ trasmettere il Vangelo di generazione in generazione “.
Gesu’, se gli consentiamo realmente di operare nella nostra vita, scaccia i demoni che la opprimono.
Inizieremo cosi’ a “ parlare “.
Susciteremo “ stupore “ ma….non illudiamoci: subito saremo calunniati, ci diranno che siamo dei “ demoni “.
Non spaventiamoci.
E’ una reazione normale.
E’ quella classica del potere che vuole che tutti siano “ muti “, che tutti si “ omologhino “.
Nessuno deve pensare, nessuno, soprattutto, deve “ parlare “.
Chi “ parla “ è emarginato, è “ infangato “.
Per questo molti desistono e “ gli operai sono pochi “.
Ci vuole forza e fede per essere “ megafono di Cristo “, “ voce di Gesu’ “.
Ma ne vale la pena.
Far conoscere a qualcuno la bellezza del Vangelo è fare un po’ come fa Cristo: è dargli la possibilità di iniziare a parlare con un linguaggio di Verità, senza le ipocrisie che connotano la comunicazione imperante.
E’ un piccolo grande passo verso il cambiamento, verso la realizzazione del Regno.
“ Parlate “, diffondete ovunque la Parola di Cristo.
Buona giornata e buona riflessione a tutti.
A cura di Fabrizio Morello
Foto: mia.