Gli presentarono un muto indemoniato. E dopo che il demonio fu scacciato, quel muto cominciò a parlare. E le folle, prese da stupore, dicevano: «Non si è mai vista una cosa simile in Israele!». Ma i farisei dicevano: «Egli scaccia i demòni per opera del principe dei demòni».
Leggi il brano del Vangelo di † Mt 9, 32-38
Il Vangelo offerto alla nostra meditazione si compone di due momenti separati e distinti l’uno dall’altro. Il primo riguarda il travisamento che fanno i farisei sui miracoli di Gesù. Costoro non travisano sole le parole, secondo la profezia del Salmo, ma anche le sue opere, i suoi miracoli, i suoi segni dati per purissimo amore e compassione verso gli uomini: “Pietà di me, o Dio, perché un uomo mi perseguita, un aggressore tutto il giorno mi opprime. Tutto il giorno mi perseguitano i miei nemici, numerosi sono quelli che dall’alto mi combattono. Nell’ora della paura io in te confido. In Dio, di cui lodo la parola, in Dio confido, non avrò timore: che cosa potrà farmi un essere di carne? Travisano tutto il giorno le mie parole, ogni loro progetto su di me è per il male. Congiurano, tendono insidie, spiano i miei passi, per attentare alla mia vita (Sal 66,2-7).
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I farisei vanno ben oltre la vanità della natura di cui parla il Libro della Sapienza: “Davvero vani per natura tutti gli uomini che vivevano nell’ignoranza di Dio, e dai beni visibili non furono capaci di riconoscere colui che è, né, esaminandone le opere, riconobbero l’artefice. Ma o il fuoco o il vento o l’aria veloce, la volta stellata o l’acqua impetuosa o le luci del cielo essi considerarono come dèi, reggitori del mondo. Se, affascinati dalla loro bellezza, li hanno presi per dèi, pensino quanto è superiore il loro sovrano, perché li ha creati colui che è principio e autore della bellezza. Se sono colpiti da stupore per la loro potenza ed energia, pensino da ciò quanto è più potente colui che li ha formati. Difatti dalla grandezza e bellezza delle creature per analogia si contempla il loro autore” (Sap 13,1-5). Il loro travisamento non è il frutto di una natura che è stata ridotta a vanità dal peccato dell’uomo. È infinitamente oltre. Il loro travisamento è frutto della cattiveria e della malvagità che governa il loro cuore. Ecco come Gesù rivela il loro essere infinitamente oltre: “Perciò io vi dico: qualunque peccato e bestemmia verrà perdonata agli uomini, ma la bestemmia contro lo Spirito non verrà perdonata. A chi parlerà contro il Figlio dell’uomo, sarà perdonato; ma a chi parlerà contro lo Spirito Santo, non sarà perdonato, né in questo mondo né in quello futuro. Prendete un albero buono, anche il suo frutto sarà buono. Prendete un albero cattivo, anche il suo frutto sarà cattivo: dal frutto infatti si conosce l’albero. Razza di vipere, come potete dire cose buone, voi che siete cattivi? La bocca infatti esprime ciò che dal cuore sovrabbonda. L’uomo buono dal suo buon tesoro trae fuori cose buone, mentre l’uomo cattivo dal suo cattivo tesoro trae fuori cose cattive. Ma io vi dico: di ogni parola vana che gli uomini diranno, dovranno rendere conto nel giorno del giudizio; infatti in base alle tue parole sarai giustificato e in base alle tue parole sarai condannato» (Mt 12,31-37). Il travisamento dei farisei raggiunge la gravità del peccato contro lo Spirito Santo, peccato che è il frutto della volontà satanica di distruggere Gesù Signore per invidia contro di Lui. Questo attesta che i farisei hanno oltrepassato lo stesso limite del male. Per il Signore nostro Dio c’è un limite del male che non si può attraversare. Se questo limite viene oltrepassato si cade nel peccato contro lo Spirito Santo e non c’è ritorno indietro: “Sono grassi e pingui, oltrepassano i limiti del male; non difendono la causa, non si curano della causa dell’orfano, non difendono i diritti dei poveri. Cose spaventose e orribili avvengono nella terra: i profeti profetizzano menzogna e i sacerdoti governano al loro cenno, e il mio popolo ne è contento. Che cosa farete quando verrà la fine?” (Cfr. Ger 5,28-31). Quando si travisa la storia che Dio scrive attraverso il Suo Figlio Unigenito sulla nostra terra, attribuendo le sue opere a Satana, allora significa che Satana si è impossessato di ogni nostro pensiero e noi siamo divenuti sua voce. Ecco il vero combattimento contro Cristo Gesù: lo si vuole dichiarare strumento di Satana perché così tutto il mondo si sarebbe allontanato da Lui. Vera strategia infernale di ieri e di oggi e di sempre. I travisamenti dei farisei però non impediscono a Cristo Signore di perseverare per la sua strada.
LEGGIAMO IL TESTO DI Mt 9,32-38
Gli presentarono un muto indemoniato. E dopo che il demonio fu scacciato, quel muto cominciò a parlare. E le folle, prese da stupore, dicevano: «Non si è mai vista una cosa simile in Israele!». Ma i farisei dicevano: «Egli scaccia i demòni per opera del principe dei demòni».
Gesù percorreva tutte le città e i villaggi, insegnando nelle loro sinagoghe, annunciando il vangelo del Regno e guarendo ogni malattia e ogni infermità. Vedendo le folle, ne sentì compassione, perché erano stanche e sfinite come pecore che non hanno pastore. Allora disse ai suoi discepoli: «La messe è abbondante, ma sono pochi gli operai! Pregate dunque il signore della messe, perché mandi operai nella sua messe!».
La compassione di Gesù è vera compassione di salvezza. Lui vede le folle come pecore senza pastore. Vede il mondo intero che è senza pastore. Lui sa che chi manda i pastori è il Padre suo: “Vi darò pastori secondo il mio cuore, che vi guideranno con scienza e intelligenza” (Ger 3,15). “Radunerò io stesso il resto delle mie pecore da tutte le regioni dove le ho scacciate e le farò tornare ai loro pascoli; saranno feconde e si moltiplicheranno. Costituirò sopra di esse pastori che le faranno pascolare, così che non dovranno più temere né sgomentarsi; non ne mancherà neppure una. Oracolo del Signore. Ecco, verranno giorni – oracolo del Signore – nei quali susciterò a Davide un germoglio giusto, che regnerà da vero re e sarà saggio ed eserciterà il diritto e la giustizia sulla terra. Nei suoi giorni Giuda sarà salvato e Israele vivrà tranquillo, e lo chiameranno con questo nome: Signore-nostra-giustizia” (Ger 23,3-6).
“Ecco, io stesso cercherò le mie pecore e le passerò in rassegna. Come un pastore passa in rassegna il suo gregge quando si trova in mezzo alle sue pecore che erano state disperse, così io passerò in rassegna le mie pecore e le radunerò da tutti i luoghi dove erano disperse nei giorni nuvolosi e di caligine. Le farò uscire dai popoli e le radunerò da tutte le regioni. Le ricondurrò nella loro terra e le farò pascolare sui monti d’Israele, nelle valli e in tutti i luoghi abitati della regione. Le condurrò in ottime pasture e il loro pascolo sarà sui monti alti d’Israele; là si adageranno su fertili pascoli e pasceranno in abbondanza sui monti d’Israele. Io stesso condurrò le mie pecore al pascolo e io le farò riposare. Oracolo del Signore Dio. Andrò in cerca della pecora perduta e ricondurrò all’ovile quella smarrita, fascerò quella ferita e curerò quella malata, avrò cura della grassa e della forte; le pascerò con giustizia” (Ez 34,11-16).
Cristo Gesù è la compassione del Padre. È il suo Pastore fedele. Ora Gesù chiede ad ogni suo discepolo che diventi anche lui compassione del Padre, lasciandosi fare Pastore secondo il cuore del Padre e anche compassione di preghiera e di richiesta al Signore perché mandi operai per la sua messe. Questa preghiera necessariamente dovrà essere il frutto della compassione del Padre che governa il nostro cuore. Se la compassione del Padre non ci governa, nessuna preghiera sgorgherà dal nostro cuore. Oggi, tempo in cui i pastori sono così disprezzati, quale preghiera potrà sorgere perché il Signore mandi pastori secondo il suo cuore? Quando invece si ha nel cuore la compassione del Padre, allora la preghiera è duplice: si chiede al Signore che sempre mandi lo Spirito Santo perché i Pastori vivano la sua stessa compassione; si chiede che sempre aggiunga nuovi Pastori per fare bello il corpo di Cristo. Si chiedono Pastori pronti a manifestare al mondo tutta la ricchezza e la bellezza del cuore di Cristo, cuore con il quale il Padre ci ama. Questa è anche la missione di ogni pastore in Cristo: rivestire e colmare ogni cuore della compassione di Cristo Gesù. Pregando con il cuore compassionevole di Cristo sempre il Padre ascolterà la nostra preghiera. Madre del Buon Pastore, aiutaci ad essere cuore di Cristo. Amen.
Nota: Questo commento al Vangelo è gratuito pertanto l’autore non autorizza un fine diverso dalla gratuità.