Ancora una volta il Signore ci destabilizza e ci scomoda invitandoci a spogliarci dall’ansia del possesso, dall’falsità dell’apparenza, dall’irrequietudine del voler per forza occupare un ruolo. Il Signore infatti ci libera da tutto questo e ci ricorda la bellezza dell’essere figli con la Sua stessa vita di Fratello e Figlio. È la vita di chi ha guarito, predicato, perdonato, resuscitato.
È la vita dell’Amato, resa meravigliosamente accessibile a chiunque si lascia amare oltre l’accumulo di cose da avere o di esperienze da consumare, oltre un’immagine da difendere per conquistare un briciolo di apparente sicurezza, oltre il credersi capaci e intelligenti perché self-made man.
Semplicemente amati, in tutto e grazie a tutto. Figli e fratelli per vivere del Regno di Dio per collaborare con questo Amore, per renderlo accessibile al compagno di classe e all’amico, al ragazzino in oratorio e a quell’animatore che mi sta antipatico, ai genitori, fratelli e sorelle, al collega, al passante, ad ogni uomo e donne, per far sì che l’Amato possa continuare a guarire, predicare, perdonare e donare Vita.
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