Siamo al termine di una intensa giornata per Gesù, che sulla riva del mare di Galilea (il lago di Genesaret) ha annunciato attraverso diverse parabole l’avvento del Regno di Dio. È Lui stesso che alla sera prende la decisione: «Passiamo all’altra riva». La partenza è immediata, Gesù si addormenta sulla barca, si scatena una terribile tempesta, i discepoli in preda al panico svegliano Gesù.
Egli, destato, placa il vento e il mare, poi rimprovera quelli che erano con Lui per la loro paura e mancanza di fede. I discepoli sono pieni di stupore e si domandano, così come deve fare ognuno di noi: «Chi è dunque costui?». Cerchiamo di dare una risposta a questo interrogativo, illuminati dalla pagina del Vangelo. Gesù è colui che ci ordina di compiere la traversata del mare della vita, fedeli alla nostra vocazione di cristiani, realizzando quel progetto che Egli ha su ognuno di noi, per approdare all’altra riva della comunione eterna con Lui.
Gesù dorme, come il profeta Giona, nel mare in tempesta e sembra assente, mentre la violenza delle onde mette a rischio la vita di tutti. Gesù, risvegliato come il profeta, attraverso il suo sacrificio, ossia attraverso la sua morte e risurrezione, vince le forze del male e si manifesta come il Signore e il Salvatore di tutti. Gesù è il nuovo Mosè che domina le acque, comanda al mare e realizza, attraverso l’esodo, l’uscita dalla schiavitù dell’Egitto, e ci guida verso la terra promessa, liberi dal peccato. Gesù è il Signore di tutta la Creazione, per mezzo di Lui e in vista di Lui tutte le cose sono state create.
Egli è il Pantocrator, il dominatore di tutto, il Signore della natura e della storia. Gesù ci chiede di aver fede: vuole che nella traversata della vita lo prendiamo sulla nostra barca, gli stiamo accanto con la fede e la preghiera, specie nei momenti di difficoltà , certi che solo Lui ci salva. Altrimenti, se pensiamo di raggiungere, come l’Ulisse dantesco (Inferno, canto XXVI), la riva della salvezza solo con la nostra intelligenza e le nostre forze umane, senza la grazia, faremo naufragio e il mare in tempesta, simbolo delle forze del male, si chiuderà sopra di noi.
A cura dell’Associazione italiana maestri cattolici.
Fonte | Per gentile concessione dell’Editrice AVE