Fabrizio Morello – Commento al Vangelo del giorno, 13 Giugno 2021

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Dopo una serie continua di domeniche in cui la Chiesa ha festeggiato delle solennità ( Ascensione, Pentecoste, SS. Trinità, Corpus Domini ), ritorna “ il tempo ordinario “, potremmo dire la quotidianità, fatta non di “ grandezza “ ma di “ piccolezza “, ma di una piccolezza tutta particolare perché…..RACCHIUDE LA GRANDEZZA.

E’ questo quello che ci dice la pagina evangelica di oggi.

Parla del “ Regno di Dio “.

Credo che a chiunque si chieda se associ alla parola “ regno “ il concetto di grandezza o di piccolezza darà, come risposta, la prima.

Se poi questo Regno è quello di “ Dio “, la grandezza…. tende verso l’infinito.

A cosa possiamo paragonare questo “ potente Regno “?

Ad un seme e ad un granello di senape.

Qualcosa non torna.

Un seme?

Un granellino?

Si.

Il Regno è questo: “ PICCOLEZZA CHE SI FA GRANDEZZA “.

IL SEME

Il Regno di Dio è come un uomo che getta il seme sul terreno “.

Gettare.

Questo verbo, in un’accezione “ agricola “, sta ad indicare il gesto del contadino che sparge, con gesti rapidi, i semi sul terreno.

Nel nostro linguaggio comune significa, però, principalmente, “ buttare “.

Il regno di Dio è quindi…..” sprecare qualcosa “, buttarla, magari su un terreno arido, incapace di farla fruttificare.

Dio, il padrone del Regno, è allora “ uno sprecone “!!!

Spreca perché si fida del terreno, che siamo noi.

Un terreno spesso arido, pietroso, pieno di spine, di rovi, quasi asfaltato.

Non importa.

Dio sa che il seme è più forte del terreno.

Avete mai visto quelle piante che crescono nelle rocce senza che nessuno le annaffi?

Sono più forti delle pietre, vincono contro un terreno che le soffoca.

Nonostante noi il seme, che è la sua Parola, “ germoglia e cresce “.

Come?

EGLI STESSO NON LO SA

Cominciamo allora a capire che quello di Dio non è spreco, è fiducia, è speranza che qualche terreno arido germogli grazie al seme, ed è gioia di vedere che qualche terreno è fertile, da frutto e diventa pianta robusta.

Questo terreno fertile è colui che incarna il terzo significato di “ gettare “.

Gettarsi significa infatti anche “ buttarsi con entusiasmo “ in un’avventura, in una missione, che è quella di diffondere la Parola, il seme, e di farla conoscere a tutti.

IL GRANELLO DI SENAPE

E’ il piu’ piccolo tra i semi.

E’ quasi insignificante.

E’ un “ granellino “.

Il Granellino “ è stato il titolo di un piccolo foglietto che, con cadenza settimanale, veniva pubblicato da Padre Lorenzo Montecalvo, da poco tornato alla casa del Padre a causa del covid.

In queste pagine Padre Lorenzo distillava “ granelli di fede “, lanciava piccole provocazioni, cercava di risvegliare quel desiderio sepolto nel cuore di tutti di conoscere veramente Dio.

Sapeva, da uomo di fede, che bastava un “ granellino “ per ridestare coscienze assopite ed appiattite.

Quel “ granellino “ ha consentito a tanti di irrobustire la propria fede, fino a fare di Dio la roccia della propria vita.

Stai quindi attento ai “ granellini “ che incontri nel tuo percorso: la parola di un sacerdote, un foglietto come quello di Padre Lorenzo, un incontro con una persona, la condivisione di una gioia, di un dolore.

Tutto puo’ essere “ quel granellino “ che ti potrà portare a divenire pianta cosi’ solida che gli uccelli del cielo potranno “ fare il nido alla tua ombra “, cioè potranno vederti come casa ( nido ), come amico con cui condividere il loro percorso di fede.

Benvenuto “ tempo ordinario “.

Che ognuno di noi sappia scoprire, nella “ piccolezza dell’ordinario “, la “ grandezza del Regno “.

Buona Domenica e buona riflessione a tutti.


A cura di Fabrizio Morello

Foto: mia.