don Claudio Doglio – Commento al Vangelo del 13 Giugno 2021

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AUTORE: don Claudio DoglioFONTE: Messalino “Amen” e Canale YouTube Teleradiopace TVCANALE YOUTUBE

Dopo la Quaresima e le feste pasquali, riprendiamo la lettura continua del Vangelo secondo Marco che ci propone le ultime parabole del capitolo 4, incentrate sul tema della crescita. Soffermiamoci sulla parabola del seme che cresce da solo, presente solo in Marco. Il secondo evangelista infatti scrive per cristiani “principianti”, cioè persone che da poco si sono avvicinate a Gesù e stanno muovendo i primi passi nel loro cammino di fede: questa parabola offre un grande incoraggiamento a quelli che cominciano a credere.

Non è il contadino che fa crescere il seme. È importante che egli lo semini in terra, ma poi il seme fa la sua strada. Il contadino può dormire o stare sveglio, ma non può determinare lo sviluppo della pianta. Non serve nemmeno che conosca il modo con cui si sviluppa. Anche il bambino nel grembo della mamma cresce così: la madre non sa come, ma l’embrione si sviluppa in modo meraviglioso e si forma tutto il corpo nelle sue parti.

Quando nasce il bambino è un autentico prodigio, accolto con stupore e meraviglia. Così è la Parola di Dio: quando uno la ascolta, essa mette radici in lui e cresce; senza che la persona sappia molto, quella Parola mette in moto un processo di trasformazione e col tempo porta i suoi frutti. È un discorso molto incoraggiante, come anche quello del piccolo seme della senape, che, a differenza di un piccolissimo granello di polvere, cresce.

Così il Regno di Dio è una realtà dinamica, si trasforma, produce frutto e offre un bene agli altri.

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