Il commento al Vangelo della domenica a cura di don Mauro Pozzi parroco della Parrocchia S. Giovanni Battista, Novara.
LIBERTÁ
Gesù continua a parlare del Regno servendosi delle parabole in modo che il messaggio arrivi a chi è disposto ad accoglierlo. Il Regno di Dio si realizzerà pienamente alla fine dei tempi, tuttavia si sta già sviluppando. La sua caratteristica principale è che comincia da un’origine molto piccola. La storia della chiesa ce lo dimostra. Gesù è nato in Palestina, una regione periferica e minuscola del grande impero romano, da un popolo chiuso e altrettanto piccolo. Non era della tribù sacerdotale, non aveva titoli accademici e si circondava di gente povera e senza cultura. È la fotografia del granellino di senapa, che sembra insignificante, ma che dà origine a un albero più grande degli altri legumi. Infatti da quelle povere premesse è nato il cristianesimo che da nemico dell’impero ne è diventato la religione ufficiale ed è sopravvissuto a tutti i cambiamenti politici e le rivoluzioni fino ad oggi. L’immagine della cattolicità, cioè dell’universalità della chiesa, ce la offre la giornata mondiale della gioventù in programma a Madrid, dove sono attesi decine di migliaia di giovani da più di 150 nazioni. Nessuna religione ha questa dimensione universale. È davvero un grande albero. La seconda immagine che il Maestro dà è quella del lievito. Per far fermentare un chilo di farina bastano pochi grammi di lievito. Ancora l’accento è sulla piccolezza, ma con una sfumatura diversa. La presenza anche larvata del Regno produce grandi effetti. Lo vediamo ad esempio nella vita dei santi. San Francesco, il poverello di Assisi, ha lasciato un segno indelebile nella storia dell’umanità, non solo in quella italiana. Senza ricchezza né forza ha conquistato milioni di giovani di tutte le epoche ed è stato senza dubbio lievito di una spiritualità che dopo secoli ancora affascina e converte. Il Regno dunque c’è, si sviluppa, ma non è definitivamente affermato. Cresce insieme alla zizzania. Il Signore ci mette in guardia da pericolose disillusioni. Il fatto che a fronte di tanti aspetti positivi ci siano delle evidenti zone d’ombra non ci deve spaventare. Fin dall’inizio questo è apparso chiaramente, se già tra i dodici apostoli c’era un traditore. Purtroppo anche oggi non mancano gli scandali nella chiesa. Il Signore lo sa e lo permette perché rispetta la nostra libertà. Nessuno è obbligato a credere. Il Regno non si impone, ma si propone. I segni della sua presenza sono evidenti, ma c’è anche lo spazio per chi non li vuole vedere. Quasi tutti siamo stati battezzati da bambini, ma tutti siamo qui per libera scelta e dobbiamo confermare ogni giorno, e con coraggio, il nostro sì.