Mons. Costantino Di Bruno – Commento al Vangelo del 8 Giugno 2021

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Così risplenda la vostra luce davanti agli uomini, perché vedano le vostre opere buone e rendano gloria al Padre vostro che è nei cieli.

Tra l’Antico Testamento e il Nuovo per riguardo alla luce vi è una sostanziale differenza. Nell’Antico Testamento lampada per i passi dell’uomo era la parola del Signore. Ecco le parole del Salmo: “Di ogni cosa perfetta ho visto il confine: l’ampiezza dei tuoi comandi è infinita. Quanto amo la tua legge! La medito tutto il giorno. Il tuo comando mi fa più saggio dei miei nemici, perché esso è sempre con me. Sono più saggio di tutti i miei maestri, perché medito i tuoi insegnamenti. Ho più intelligenza degli anziani, perché custodisco i tuoi precetti. Tengo lontani i miei piedi da ogni cattivo sentiero, per osservare la tua parola. Non mi allontano dai tuoi giudizi, perché sei tu a istruirmi. Quanto sono dolci al mio palato le tue promesse, più del miele per la mia bocca. I tuoi precetti mi danno intelligenza, perciò odio ogni falso sentiero.

Lampada per i miei passi è la tua parola, luce sul mio cammino. Ho giurato, e lo confermo, di osservare i tuoi giusti giudizi. Sono tanto umiliato, Signore: dammi vita secondo la tua parola. Signore, gradisci le offerte delle mie labbra, insegnami i tuoi giudizi. La mia vita è sempre in pericolo, ma non dimentico la tua legge. I malvagi mi hanno teso un tranello, ma io non ho deviato dai tuoi precetti. Mia eredità per sempre sono i tuoi insegnamenti, perché sono essi la gioia del mio cuore. Ho piegato il mio cuore a compiere i tuoi decreti, in eterno, senza fine” (Sal 119,96-112). Nel Nuovo Testamento la lampada per i passi di ogni uomo è il cristiano. Il cristiano è lampada per ogni uomo e per ogni cristiano.

Come Cristo Gesù è luce per rivelare il Padre alle genti, così il cristiano è luce per rivelare Gesù sia alle genti che alla stessa Chiesa. Anche la Chiesa, guardando il cristiano deve dire: “Questa è la mia luce che sempre deve brillare sul mio volto: «Ora puoi lasciare, o Signore, che il tuo servo vada in pace, secondo la tua parola, perché i miei occhi hanno visto la tua salvezza, preparata da te davanti a tutti i popoli: luce per rivelarti alle genti e gloria del tuo popolo, Israele» (Lc 2,29-32).

Il volto del cristiano non deve essere luminoso come quello di Mosè: “Quando Mosè scese dal monte Sinai – le due tavole della Testimonianza si trovavano nelle mani di Mosè mentre egli scendeva dal monte – non sapeva che la pelle del suo viso era diventata raggiante, poiché aveva conversato con lui. Ma Aronne e tutti gli Israeliti, vedendo che la pelle del suo viso era raggiante, ebbero timore di avvicinarsi a lui. Mosè allora li chiamò, e Aronne, con tutti i capi della comunità, tornò da lui. Mosè parlò a loro. Si avvicinarono dopo di loro tutti gli Israeliti ed egli ingiunse loro ciò che il Signore gli aveva ordinato sul monte Sinai.  Quando Mosè ebbe finito di parlare a loro, si pose un velo sul viso. Quando entrava davanti al Signore per parlare con lui, Mosè si toglieva il velo, fin quando non fosse uscito. Una volta uscito, riferiva agli Israeliti ciò che gli era stato ordinato. Gli Israeliti, guardando in faccia Mosè, vedevano che la pelle del suo viso era raggiante. Poi egli si rimetteva il velo sul viso, fin quando non fosse di nuovo entrato a parlare con il Signore (Es 34,29-35).

Deve essere luminoso molto, ma molto di più. Il cristiano è chiamato a raggiungere la stessa luminosità di Cristo: “Mi voltai per vedere la voce che parlava con me, e appena voltato vidi sette candelabri d’oro e, in mezzo ai candelabri, uno simile a un Figlio d’uomo, con un abito lungo fino ai piedi e cinto al petto con una fascia d’oro. I capelli del suo capo erano candidi, simili a lana candida come neve. I suoi occhi erano come fiamma di fuoco. I piedi avevano l’aspetto del bronzo splendente, purificato nel crogiuolo. La sua voce era simile al fragore di grandi acque. Teneva nella sua destra sette stelle e dalla bocca usciva una spada affilata, a doppio taglio, e il suo volto era come il sole quando splende in tutta la sua forza” (Ap 1,12-16).  Come Cristo Gesù diceva: “Chi vede me, vede il Padre”, così anche il cristiano deve sempre poter dire: “Chi vede ne, vede Cristo. Io sono in Cristo luce nella sua luce, luce dalla sua luce, luce a servizio della sua luce”.

Non solo dovrebbe riflettere tutta la luce di Cristo, ma anche tutta la luce della Madre sua: “Allora si aprì il tempio di Dio che è nel cielo e apparve nel tempio l’arca della sua alleanza. Ne seguirono folgori, voci, scoppi di tuono, terremoto e una tempesta di grandine. Un segno grandioso apparve nel cielo: una donna vestita di sole, con la luna sotto i suoi piedi e, sul capo, una corona di dodici stelle (Ap 11,18-12,1).  È grande il mistero del cristiano. La sua presenza nella storia deve essere luce. Alla luce poi sempre deve aggiungere una parola che manifesta perché la sua luce è così luminosa. È così luminosa perché è un riverbero della luce di Gesù Signore. Lui brilla della luce del suo Signore.

LEGGIAMO IL TESTO DI Mt 5,13-16

Voi siete il sale della terra; ma se il sale perde il sapore, con che cosa lo si renderà salato? A null’altro serve che ad essere gettato via e calpestato dalla gente. Voi siete la luce del mondo; non può restare nascosta una città che sta sopra un monte, né si accende una lampada per metterla sotto il moggio, ma sul candelabro, e così fa luce a tutti quelli che sono nella casa. Così risplenda la vostra luce davanti agli uomini, perché vedano le vostre opere buone e rendano gloria al Padre vostro che è nei cieli.

Quando Gesù inizia la sua missione, l’Evangelista Matteo vede in Lui il compimento della profezia di Isaia. Gesù è la luce venuta nella carne: “Quando Gesù seppe che Giovanni era stato arrestato, si ritirò nella Galilea, lasciò Nàzaret e andò ad abitare a Cafàrnao, sulla riva del mare, nel territorio di Zàbulon e di Nèftali, perché si compisse ciò che era stato detto per mezzo del profeta Isaia: Terra di Zàbulon e terra di Nèftali, sulla via del mare, oltre il Giordano, Galilea delle genti! Il popolo che abitava nelle tenebre vide una grande luce, per quelli che abitavano in regione e ombra di morte una luce è sorta. Da allora Gesù cominciò a predicare e a dire: «Convertitevi, perché il regno dei cieli è vicino» (Mt 4,12-17).

Il cristiano diviene luce in Cristo Gesù. Ma può anche ritornare ad essere tenebra e allora la sua tenebra sarà grande: “La lampada del corpo è l’occhio; perciò, se il tuo occhio è semplice, tutto il tuo corpo sarà luminoso; ma se il tuo occhio è cattivo, tutto il tuo corpo sarà tenebroso. Se dunque la luce che è in te è tenebra, quanto grande sarà la tenebra! (Mt 6,22-23). Sempre nello stesso Vangelo Gesù così ci ammonisce: “Quando lo spirito impuro esce dall’uomo, si aggira per luoghi deserti cercando sollievo, ma non ne trova. Allora dice: “Ritornerò nella mia casa, da cui sono uscito”. E, venuto, la trova vuota, spazzata e adorna. Allora va, prende con sé altri sette spiriti peggiori di lui, vi entrano e vi prendono dimora; e l’ultima condizione di quell’uomo diventa peggiore della prima. Così avverrà anche a questa generazione malvagia» (Mt 12,43-45).

Se si perdessero in un solo istante tutti libri dell’Antico e del Nuovo Testamento, il cristiano dovrebbe essere nelle condizioni di poter sempre dire: “Guarda me e conoscerai la luce di Cristo Gesù. Sono io la Luce di Cristo. Sono il suo Pensiero, la sua Verità, il suo Amore. Se vuoi sapere cosa Lui ha fatto e detto, guarda me”. Perché il cristiano possa dire questo è necessario che sempre sia sotto mozione e conduzione dello Spirito Santo. È lo Spirito del Signore che deve creare, generare, formare Cristo Gesù nel cristiano in modo che vi sia in lui una crescita di luce in luce fino a raggiungere il sommo dello splendore e della bellezza.

Perché sia luce e cresca di luce in luce il cristiano non solo deve nutrirsi del corpo e del sangue di Cristo con fede sempre nuova e sempre più viva, deve anche mangiare la Parola di Cristo Gesù, anche nelle più piccole prescrizioni o precetti. Più si nutre di Cristo e più si trasforma in Cristo, meno si nutre e meno si trasforma. Le tenebre lo avvolgeranno.

Madre della Luce Incarnata, aiutaci. Vogliamo essere luce di Cristo in Cristo Luce per tutti i giorni della nostra vita. Allontana da noi ogni tenebra. Fa’ invece che camminiamo di luce in luce. Amen.

Fonte@MonsDiBruno

Nota: Questo commento al Vangelo è gratuito pertanto l’autore non autorizza un fine diverso dalla gratuità.