Mons. Costantino Di Bruno – Commento al Vangelo del 30 Maggio 2021

646

Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo

ANTISSIMA TRINITÀ 30 MAGGIO (Mt 28,16-20)

Nel Vangelo secondo Giovanni il battesimo così viene annunciato: “Vi era tra i farisei un uomo di nome Nicodèmo, uno dei capi dei Giudei. Costui andò da Gesù, di notte, e gli disse: «Rabbì, sappiamo che sei venuto da Dio come maestro; nessuno infatti può compiere questi segni che tu compi, se Dio non è con lui». Gli rispose Gesù: «In verità, in verità io ti dico, se uno non nasce dall’alto, non può vedere il regno di Dio». Gli disse Nicodèmo: «Come può nascere un uomo quando è vecchio? Può forse entrare una seconda volta nel grembo di sua madre e rinascere?». Rispose Gesù: «In verità, in verità io ti dico, se uno non nasce da acqua e Spirito, non può entrare nel regno di Dio. Quello che è nato dalla carne è carne, e quello che è nato dallo Spirito è spirito. Non meravigliarti se ti ho detto: dovete nascere dall’alto. Il vento soffia dove vuole e ne senti la voce, ma non sai da dove viene né dove va: così è chiunque è nato dallo Spirito»” (Gv 1-8). Sono parole che nessun cristiano potrà mai contraddire. Obbligano sempre. Gli Apostoli sono mandati per fare discepoli, battezzare, insegnare come si vive il Vangelo. Sono una sola missione, un solo mandato, non quattro comandi separati e distinti, dei quali uno si prende e gli altri si lasciano. Il comando di Gesù è uno. Le obbedienze sono quattro: andare, fare discepoli, battezzare, insegnare a vivere il Vangelo. Se una sola di queste obbedienze viene meno, la missione viene meno.

Il battesimo viene amministrato nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo. Il Padre è l’Amore Eterno, la Carità, la Compassione, il Perdono, la Misericordia. Immerso nel Padre, l’uomo diviene anche lui amore, carità, compassione, perdono, misericordia. Ciò che diviene per natura poi dovrà essere per volontà. Sempre dovrà volere essere nel mondo ciò che è il Padre suo. La volontà conduce la natura solo per grazia. La grazia è Cristo Gesù. Gesù è Luce, verità, vita eterna, olocausto, sacrificio per i peccati, espiazione vicaria, obbedienza fino alla morte di croce. Quando si è immersi in Cristo ci si trasforma in Cristo per vivere di Cristo, con Cristo, per Cristo, sempre però in Lui. Acquisire la natura cristiforme non è sufficiente, non basta. Anche questa natura dovrà essere assunta dalla volontà perché venga condotta ad una conformazione a Cristo Gesù sempre più perfetta. La volontà conduce verso Cristo se è mossa e guidata dallo Spirito Santo. Dello Spirito del Signore è propria la comunione. Nel mistero della Beata Trinità lo Spirito è la comunione eterna di amore e di verità tra il Padre e il Figlio. Il Padre e il Figlio si conoscono e si amano nello Spirito Santo. Nello Spirito Santo si donano la vita. Il Padre dona tutta la sua vita al Figlio, il Figlio dona tutta la sua vita al Padre con una obbedienza eterna. La stessa comunione si compie nel corpo di Cristo. Nello Spirito Santo Cristo e il cristiano si conoscono, si amano, si donano la vita. Nello Spirito Santo ogni membro del corpo di Cristo dona la vita ad ogni altro membro. Nello Spirito Santo tutto il corpo si dona al Padre e vive per Lui. È questo il grande prodigio che opera il battesimo amministrato nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo. Da figlio di Adamo e da erede della morte, il battezzato diviene figlio di Dio, nel Figlio suo Gesù Cristo ed erede della vita eterna.

In quel tempo, gli undici discepoli andarono in Galilea, sul monte che Gesù aveva loro indicato. Quando lo videro, si prostrarono. Essi però dubitarono. Gesù si avvicinò e disse loro: «A me è stato dato ogni potere in cielo e sulla terra. Andate dunque e fate discepoli tutti i popoli, battezzandoli nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo, insegnando loro a osservare tutto ciò che vi ho comandato. Ed ecco, io sono con voi tutti i giorni, fino alla fine del mondo».

Cosi l’Apostolo Paolo parla del battesimo nella Lettera ai Galati: “Ma quando venne la pienezza del tempo, Dio mandò il suo Figlio, nato da donna, nato sotto la Legge, per riscattare quelli che erano sotto la Legge, perché ricevessimo l’adozione a figli. E che voi siete figli lo prova il fatto che Dio mandò nei nostri cuori lo Spirito del suo Figlio, il quale grida: «Abbà! Padre!». Quindi non sei più schiavo, ma figlio e, se figlio, sei anche erede per grazia di Dio” (Gal 4,4-7). Senza battesimo si è eredi della morte.

Madre della Redenzione, Angeli, Santi, fate che comprendiamo questo grande mistero.

Fonte@MonsDiBruno

Nota: Questo commento al Vangelo è gratuito pertanto l’autore non autorizza un fine diverso dalla gratuità.