Commento al Vangelo di Matteo – Mt 1, 18-25

1948

Il ver.18 del nostro brano porta con sé una delicata “obiezione”! Dopo la memoria della grande ascendenza che precede la nascita di Gesù, qui, al ver.18, quel “così fu generato Gesù Cristo …” vuole delicatamente ma positivamente affermare l’assoluta particolarità di questa nascita! Dunque, quel “così fu generato” porta la sottolineatura di una differenza sostanziale con le nascite citate nella Parola che abbiamo ascoltata ai vers.1-17!

Non sono sicuro per la versione italiana che al ver.18 dice che Maria “si trovò incinta” sia del tutto fedele: di per sé, il significato più immediato è “fu trovata incinta”. Faccio questa precisazione senza voler sottolineare una differenza necessaria rispetto alla scelta del traduttore italiano. Resta che l’avvenimento è fortemente segnato dalla delicatezza della situazione.

D’altra parte tutto questo è ciò che attribuisce al nostro brano la sua assoluta preziosità!

La vicenda di Giuseppe e la sua accoglienza della Parola di Dio è così forte e profonda da stabilire per noi un legame prezioso tra questo brano e il testo dell’Annunciazione a Maria di Luca 1,26-38!

In un cima molto più spoglio si può ricevere la Parola di oggi come “l’annuncio a Giuseppe”!

E Matteo propone una responsabilità preziosa di Giuseppe, che sembra “passare” dalla sua fedeltà al Signore secondo la Legge all’accoglienza della grazia divina che ora lo visita!

Anche Giuseppe, come Maria, “non deve temere”! (ver.20).

E sarà lui a dare il nome al Bambino: “Tu lo chiamerai Gesù”.

Nome di divino rilievo perché nel linguaggio ebraico questo nome significa “salvezza di Dio” o “Dio salva”!

“Egli infatti salverà il suo popolo – notiamo come è preziosa la precisazione “il suo popolo”, che è il popolo di Dio, e quindi il suo popolo –  dai suoi peccati”!! (ver.21).

I vers.22-23 sono la meravigliosa ulteriore “spiegazione” che l’Evangelista ci dona con la citazione di Isaia 8,8.10! Così ci viene regalato anche un “secondo” nome di Gesù: “A Lui sarà dato il nome di Emmanuele, che significa “Dio con noi”!!

Giuseppe è pienamente obbediente! Egli “fece come gli aveva ordinato l’angelo del Signore e prese con sé la sua sposa”: è l’augurio che oggi mi piace fare a tutti i miei fratelli e sorelle che stanno per entrare – o vi sono già! – nel dono delle nozze: un’obbedienza sublime, più profonda e più forte di ogni difficoltà e timore!

Così l’obbedienza silenziosa e radicale di Giuseppe!

E quindi l’evento supremo della nascita del Figlio di Dio dalla Vergine! Tutto raccolto nel ver.25, una breve decisiva Parola, per la quale non oso fare obiezioni al traduttore.

Dio ti benedica. E tu benedicimi. Tuo. Giovanni.

Leggi qui il brano.

A cura di don Giovanni Nicolini