Mons. Costantino Di Bruno – Commento al Vangelo del 19 Maggio 2021

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Per loro io consacro me stesso

MERCOLEDÌ 19 MAGGIO (Gv 17,11-19)

Consacrare nella Scrittura è dono pieno, dell’intera vittima, fatto al Signore. Il sommo della consacrazione avveniva nell’olocausto. La vittima veniva tutta bruciata in onore del Signore: “Il Signore parlò a Mosè e disse: Da’ quest’ordine ad Aronne e ai suoi figli: “Questa è la legge per l’olocausto. L’olocausto rimarrà acceso sul braciere sopra l’altare tutta la notte, fino al mattino; il fuoco dell’altare sarà tenuto acceso. Il sacerdote, indossata la tunica di lino e vestiti i calzoni di lino sul suo corpo, toglierà la cenere, dopo che il fuoco avrà consumato l’olocausto sopra l’altare, e la deporrà al fianco dell’altare. Poi, spogliatosi delle vesti e indossatene altre, porterà la cenere fuori dell’accampamento, in un luogo puro. Il fuoco sarà tenuto acceso sull’altare e non lo si lascerà spegnere; il sacerdote vi brucerà legna ogni mattina, vi disporrà sopra l’olocausto e vi brucerà sopra il grasso dei sacrifici di comunione. Il fuoco deve essere sempre tenuto acceso sull’altare, senza lasciarlo spegnere” (Lev 6,1-6). Gesù ha consacrato tutta la sua vita in obbedienza al Padre. Il Padre gli ha detto di dare la vita per i suoi discepoli e Lui si è dedicato interamente al loro servizio. In nulla si è risparmiato. Di notte e di giorno vegliava e custodiva i suoi discepoli perché non andassero perduti. Uno solo è andato perduto: il figlio della perdizione, ma per sua scelta. La consacrazione è di Gesù. La volontà è degli uomini. Se vogliono.

Questa consacrazione di Gesù per quelli che il Padre gli ha dato deve essere consacrazione di ogni suo Apostolo. Ecco come l’Apostolo Paolo vive totalmente consacrato al suo ministero: “Da parte nostra non diamo motivo di scandalo a nessuno, perché non venga criticato il nostro ministero; ma in ogni cosa ci presentiamo come ministri di Dio con molta fermezza: nelle tribolazioni, nelle necessità, nelle angosce, nelle percosse, nelle prigioni, nei tumulti, nelle fatiche, nelle veglie, nei digiuni; con purezza, con sapienza, con magnanimità, con benevolenza, con spirito di santità, con amore sincero, con parola di verità, con potenza di Dio; con le armi della giustizia a destra e a sinistra; nella gloria e nel disonore, nella cattiva e nella buona fama; come impostori, eppure siamo veritieri; come sconosciuti, eppure notissimi; come moribondi, e invece viviamo; come puniti, ma non uccisi; come afflitti, ma sempre lieti; come poveri, ma capaci di arricchire molti; come gente che non ha nulla e invece possediamo tutto!” (2Cor 6,3-10). E ancora: “Cinque volte dai Giudei ho ricevuto i quaranta colpi meno uno; tre volte sono stato battuto con le verghe, una volta sono stato lapidato, tre volte ho fatto naufragio, ho trascorso un giorno e una notte in balìa delle onde. Viaggi innumerevoli, pericoli di fiumi, pericoli di briganti, pericoli dai miei connazionali, pericoli dai pagani, pericoli nella città, pericoli nel deserto, pericoli sul mare, pericoli da parte di falsi fratelli; disagi e fatiche, veglie senza numero, fame e sete, frequenti digiuni, freddo e nudità. Oltre a tutto questo, il mio assillo quotidiano, la preoccupazione per tutte le Chiese. Chi è debole, che anch’io non lo sia? Chi riceve scandalo, che io non ne frema?” (2Cor 11,24-29). Vita veramente consacrata a Cristo.

In quel tempo, [Gesù, alzàti gli occhi al cielo, pregò dicendo:] «Padre santo, custodiscili nel tuo nome, quello che mi hai dato, perché siano una sola cosa, come noi. Quand’ero con loro, io li custodivo nel tuo nome, quello che mi hai dato, e li ho conservati, e nessuno di loro è andato perduto, tranne il figlio della perdizione, perché si compisse la Scrittura. Ma ora io vengo a te e dico questo mentre sono nel mondo, perché abbiano in se stessi la pienezza della mia gioia. Io ho dato loro la tua parola e il mondo li ha odiati, perché essi non sono del mondo, come io non sono del mondo. Non prego che tu li tolga dal mondo, ma che tu li custodisca dal Maligno. Essi non sono del mondo, come io non sono del mondo. Consacrali nella verità. La tua parola è verità. Come tu hai mandato me nel mondo, anche io ho mandato loro nel mondo; per loro io consacro me stesso, perché siano anch’essi consacrati nella verità».

Non si edifica il corpo di Cristo, lavorando ad ore nel campo della Chiesa. O ci si consuma interamente per il corpo di Cristo, o sempre si raccoglieranno pochi frutti.

Madre della Redenzione, Angeli, Santi, fate che ci consacriamo interamente a Cristo.

Fonte@MonsDiBruno

Nota: Questo commento al Vangelo è gratuito pertanto l’autore non autorizza un fine diverso dalla gratuità.