L’anagrafe dei beni culturali della Chiesa italiana

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Finalmente sul web un’anagrafe degli istituti culturali ecclesiastici e cioè archivi, musei e biblioteche appartenenti alla Chiesa Cattolica Italiana. Per consultarla è possibile visitare l’indirizzo www.chiesacattolica.it/anagrafe. L’iniziativa arricchisce il servizio online dedicato alle biblioteche già offerto dal Ministero per i beni e le Attività Culturali. Questa mattina, presso la Sala Marconi della nostra emittente, la presentazione alla stampa. C’era per noi Paolo Ondarza di Radio Vaticana.

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Un servizio chiaro, semplice e innovativo realizzato dall’Ufficio Nazionale per i beni ecclesiastici della Conferenza Episcopale Italiana: per la prima sul web sono infatti censiti 1191 istituti, di cui 335 biblioteche, 640 archivi e 216 musei ecclesiastici. L’anagrafe on line permette di conoscere orari di apertura, condizioni di fruibilità, dotazione di servizi e documenti, quali libri o opere d’arte, di archivi, biblioteche, musei diocesani ed ecclesiastici su tutto il territorio nazionale. Quale il valore di questa pubblicazione? Risponde mons. Stefano Russo, direttore dell’Ufficio Nazionale Beni culturali ecclesiastici:

“Gli archivi, le biblioteche, i musei diocesani sono diffusi su tutto il territorio italiano. Se pensiamo che sono 225 le diocesi italiane, immaginiamo anche che ogni diocesi, in genere, ha anche un archivio storico, una biblioteca. Sappiamo che spesso gli archivi diocesani contengono carte, documenti e statuti importantissimi non soltanto per la storia della Chiesa ma della comunità locale e quindi, di conseguenza, anche della comunità nazionale”.

L’iniziativa costituisce un arricchimento del già esistente servizio realizzato dal Ministero per i beni e le attività culturali dedicato alle biblioteche. Questa mattina infatti nell’ambito della conferenza è stato firmata la Lettera circolare fra l’Ufficio Nazionale per i beni culturali ecclesiastici della Cei e l’Istituto Centrale per il Catalogo Unico delle biblioteche italiane. Di cosa si tratta? Lo chiediamo al sottosegretario di Stato ai Beni culturali Francesco Maria Giro:

“Questi accordi come quello di oggi aiutano e favoriscono il dialogo fra la Conferenza episcopale e lo Stato. Questo è un accordo importante e significativo perché ci aiuta a trovare un linguaggio comune per gestire un enorme patrimonio. Noi non solo tuteliamo ma valorizziamo un patrimonio che dev’essere reso accessibile e soprattutto permettiamo che questo patrimonio venga consegnato integro alle generazioni future”.

Per accedere all’archivio basta un click all’indirizzo www.chiesacattolica.it/anagrafe.