Azione Cattolica – Commento al Vangelo di domenica 16 Maggio 2021

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Gesù risorto, che si è intrattenuto dopo la Pasqua per quaranta giorni con i suoi parlando loro delle realtà del Regno dei cieli e per farli innamorare del Padre, ascende al cielo. Non è un atto di abbandono, ma un atto di amore, di fiducia.

Sì! Gesù Cristo ha scelto i suoi, li ha formati, li ha costituiti in unità, ha condiviso con loro l’esperienza della sua passione, morte e risurrezione e ora, dopo averli guidati nella verità, affida la sua stessa missione, ovvero l’opera della salvezza. Se riuscissimo a capire il dono che Gesù ci ha consegnato! La sua stessa persona, la sua vita da portare ai fratelli! Egli conta su ciascuno di noi, chiamati con il battesimo a far parte della schiera dei discepoli che ascoltano l’imperativo: “Andate in tutto il mondo!”.

Un invito ad espropriarsi per incontrare. Una coraggiosa spinta a raccontare il suo amore perché altri fratelli possano aderire al Vangelo. L’adesione alla sua persona li farà diventare figli di Dio. La missione è accompagnata da alcuni segni: il male è schiacciato e l’uomo è guarito.

Egli sale al cielo per preparaci un posto perché dove è Lui domani, partecipi della sua missione, possiamo essere anche noi. E allora perché esitare? Partiamo anche noi predicando dappertutto con l’adesione della nostra vita al suo Vangelo, nella certezza che il Signore è con noi e non ci abbandona mai. Prendiamo il largo senza paure e senza tentennamenti. L’amore del Cristo ci spingerà oltre misura.

A cura dell’Associazione cattolica operatori sanitari.


Fonte | Per gentile concessione dell’Editrice AVE