Ancora oggi il verbo rimanere che Giovanni ci propone in questa ultima parte del capitolo 15 del suo Vangelo. Rimanere nell’amore di Dio così come Gesù è rimasto nell’amore del Padre, non è uscito fuori dal progetto che il Padre gli aveva chiesto, rimanere nell’amore a volte costa costa più di seguire il Signore perché rimanere significa stare con lui anche quando non lo capiamo, anche quando non vorremmo, anche quando il Signore diventa per noi lontano… rimanere è l’espressione più vera della volontà di restare con Dio, perché siamo stati trafitti da suo amore.
Rimanere comporta il ricevere la gioia che è Gesù, una gioia che ci riempie che ci colma, che non è la gioia che dà questo mondo, effimera e passeggera. Quella di Gesù è una gioia intrisa di pace, è una gioia misteriosa che abita le profondità del cuore. Questa gioia è riservata solo a coloro che rimangono nel suo amore, qualsiasi cosa accada nella vita questa.
È la gioia dei Santi, i quali sono rimasti nell’amore di Dio senza se e senza ma. Se io desidero vivere di questa gioia devo restare nell’amore di Dio ogni giorno e allora anche gli altri si accorgeranno che sono abitato dalla presenza di Dio perché un cristiano non è tale se non è gioioso. Quanto mi abita la gioia del Signore? E se non sento la sua gioia, è forse perché non sempre rimango nel suo amore?
A cura di Sr Palmarita Guida della Fraternità Vincenziana Tiberiade