“L’importante nella vita non è fare qualcosa, ma nascere e lasciarsi amare”.
(Chiara Corbella Petrillo)
Lo aveva capito benissimo Chiara. Lo avevano capito altrettanto bene tutti i santi che ci hanno preceduto: lasciarsi amare così come si è, nella propria fragilità, è ciò che conta più di ogni altra cosa. Perché quando sei consapevole di essere amato ciò che fai ti riesce bene e diventi capace a tua volta di amare. Spesso ciò che “guasta” il rapporto che abbiamo con noi stessi e con gli altri è proprio che non riusciamo o non vogliamo accogliere la nostra umanità.
Vorremmo prenderci solo il buono, il bello. E questo accade anche con Dio. Ma perché dobbiamo per forza farci piacere ciò che, invece, di noi stessi e degli altri non ci piace? No, nessuno ci obbliga. È che la nostra felicità, la nostra gioia dipende da cosa scegliamo. E Dio ci vuole pienamente felici, non di una felicità qualsiasi ma della Sua. Solo in questo modo potremo portare quei frutti di cui ci parlava il Vangelo di ieri. Non disprezziamo la nostra debolezza, perché anch’essa è amata dal Signore e quindi degna di essere amata da noi.
AUTORE: Fabrizio Francesco CampusSITO WEB TELEGRAM