Commento a Esodo 5-8

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Il disagio di Mosè nei confronti della propria missione aumenta quando si accorge che Faraone, di fronte alle sue richieste, anziché lasciar partire Israele gli aggrava il peso della schiavitù. Il popolo così si rivolge contro Mosè, che non sa come fare. Il Signore ribadisce la sua promessa, e nuovamente offre i suoi segni.

I primi possono anche essere replicati anche dai sacerdoti egiziani, ma quelli successivi non più. E quando Faraone sembra essersi convinto a consentire agli israeliti di andare via dall’Egitto, prontamente ogni volta che la piaga è stata fatta cessare egli si rimangia la parola data. Ripetutamente. Le promesse di Faraone sono effimere, non sono attendibili; invece quella del Signore è eterna.

Ti è mai capitato di aver lottato per una buona causa e di aver subito critiche per aver ottenuto l’effetto contrario, come per Mosè? Anziché migliorare la situazione, lì per lì sembra averla persino aggravata. Eppure, sapendo che il Signore è dalla parte degli oppressi, non demorde sino alla liberazione finale.

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A cura di Piotr Zygulski