Il commento al Vangelo di domenica 9 Maggio 2021, a cura di don Mauro Pozzi.
Tutta la legge si riassume in un unico verbo: Ama. E’ la ricetta della felicità.
LA RICETTA DELLA FELICITÁ
Il vangelo che leggiamo oggi è la continuazione del discorso della vite e dei tralci di domenica scorsa. Il contesto è quello dell’ultima cena, in cui Gesù rivolge ai suoi le ultime raccomandazioni prima di affrontare la passione. Lui e il Padre sono la vite e la linfa che nutre i tralci è lo Spirito Santo, cioè l’Amore che lega le tre persone della Trinità con i discepoli di ogni tempo. L’osservanza dei comandamenti è il modo per rimanere in Lui e, come il Maestro stesso ci ha rivelato, si riassume nell’unico precetto: ama. Questo vi ho detto perché la mia gioia sia in voi e la vostra gioia sia piena. Io sono contento di aver letto il Nuovo Testamento da ragazzo, prima che me lo facessero studiare in seminario, così da farmene una idea personale, non mediata dal filtro della scuola.
Ebbene il versetto che ho appena citato è stato uno di quelli che mia hanno colpito di più, perché tradisce la sollecitudine del Signore per noi. Il suo comando non è espressione di una tirannia, ma la guida verso la gioia. Ci chiede di amarci come lui stesso ha fatto. Nessuno ha un amore più grande di questo: dare la vita per i propri amici. È una totalità, un dare senza nessuna aspettativa di ricevere. Pensando a questa frase detta da Gesù, è naturale riferirla alla sua morte, per cui si potrebbe pensare a qualcosa di estremo, ma Gesù la sua vita l’ha data solo nel momento in cui è morto? Se ci pensiamo in realtà lui ha cominciato a darla nel momento stesso in cui è nato. Ha infatti rinunciato alle sue prerogative divine, alla sua infinita potenza, per diventare l’essere più indifeso: un bambino.
Un bambino che non sa nutrirsi, difendersi, coprirsi, che ha bisogno di essere lavato, che dipende in tutto e per tutto dai suoi genitori. E ha accettato di essere uomo, una limitazione incredibile alla sua divinità, fino alla morte che ha offerto per noi, ma che è stata esito di un’ingiustizia terribile. Tutto questo ci rivela che la realizzazione di sé, il segreto della vera gioia, sta nel donarsi. Gli Atti degli Apostoli (20, 35) riportano in un discorso di Paolo un detto di Gesù: vi è più gioia nel dare che nel ricevere! In realtà è qualcosa che sappiamo. Infatti è gratificante essere solleciti e attenti verso le persone che amiamo. Rendere felice una persona cara è più bello che ricevere un regalo a nostra volta. Gesù ci chiama amici, si propone come un amico e si manifesta nel nostro prossimo.
Ci chiede di amarlo negli altri, considerando ogni uomo come un fratello, non perché abbia bisogno del nostro amore, ma per offrirci il segreto della felicità.
AUTORE: don Mauro PozziFONTE: emailSITO WEBCANALE YOUTUBE