Dave Hach – Commento al Vangelo del 2 Maggio 2021

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Gesù, nell’Ultima Cena, parlando ai discepoli, li esortò a rimanere uniti a Lui come i tralci alla linfa della Vite; quella Vite che deve avere, nei tempi e in tutti i luoghi del mondo, una espansione dei Suoi tralci, affinché diventi l’intero Cristo che ci introduce nella Sua pienezza totale per farci diventare, in ogni circostanza, portatori del suo Spirito, che a sua volta diviene spazio dello Spirito Santo, in quanto la fede in Lui è intimità, è Comunione, è dimorare in Lui, è rassicurare il cuore, è rinascere dalla Verità.

Ciascuno di noi è dentro a questo progetto, pertanto la parabola della Vite e dei tralci ci richiama, in maniera particolare, a rimanere uniti a Gesù, a Lui che è la linfa per la vita eterna.

In sostanza, questo rimanere uniti a Gesù vuol dire vivere insieme a Lui un’unica vita, accettando per grazia di dare in Lui frutti abbondanti; vuol dire restare uniti a Lui mediante la preghiera che innalza al cielo il nostro cuore colmo di lezia e di speranza. Chi si separa da Gesù perde l’incontro con Lui, perdendosi nel nulla, proprio mentre viene ribadita la Sua auto-proclamazione: «Io sono la vite vera». E se viene a mancare questa osmosi di vita, la nostra esistenza si inaridisce, l’indifferenza del cuore e l’aridità della coscienza ci attanagliano. Invece, l’autentico credente decide di vivere lo Spirito del Risorto, di diventare partecipe del suo pensiero, del suo sguardo, della sua forza contro il maligno, di diventare particella sana e capace di guarire la nostra umanità molto sofferente.

Questa parabola è molto significativa, perché fa trapelare con grande efficacia che la vita di ogni cristiano è mistero di Comunione e di incontro con il Risorto: «Chi rimane in me, e io in lui, porta molto frutto, perché senza di me non potete far nulla». Pertanto, il segreto della fecondità spirituale è l’unione con Gesù; unione che si realizza soprattutto nella Comunione.

A questo riguardo trovo che sia molto bello mettere in evidenza tale mistero di unità e di amore in questo momento dell’anno liturgico, nel quale diverse Comunità parrocchiali celebrano la prima Comunione delle bambine e dei bambini, affinché comincino anche loro – per la prima volta – a incontrare Gesù Eucaristia, diventando, così, tralci della Vite e di crescere come Suoi discepoli nella fede, nella sapienza e nella grazia divina.

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