Il Vangelo di oggi è la parte finale del Libro dei segni. L’evangelista fa un bilancio: molti credettero ed ebbero il coraggio di manifestare la propria fede pubblicamente; molti ebbero paura di essere espulsi dalla sinagoga, nonostante avesse compiuto, davanti a loro, alcuni segni. Credere in Gesù è credere in colui che lo ha mandato.
È Lui che ci porta al Padre; Gesù è la luce che viene nel mondo. Il verbo era la luce che illumina ogni uomo, che brilla nelle tenebre, ma non tutti hanno accolto questa luce. Questa luce deve rischiarare l’orizzonte e il lato luminoso della nostra fede. Non sono venuto per condannare il mondo. Però sorge una domanda: come sarà il giudizio finale? Il giudizio non è una minaccia: egli dice che se ascoltiamo le sue parole e non le osserviamo, non ci condanna: “Io sono venuto per salvare il mondo, chi mi respinge ha chi lo condanna”.
Per riflettere
Giovanni fa un bilancio dell’attività rivelatrice di Dio. Se io facessi un bilancio della mia vita, cosa ci sarebbe di positivo in me? La mia fede è la speranza che mi dà certezze? C’è da fare una rivalutazione della mia vita?
Preghiera finale
Signore insegnami a non parlare
come un bronzo risonante o un
cembalo squillante, ma con amore.
Rendimi capace di comprendere
e dammi la fede che muove le montagne,
ma con l’amore.
Insegnami quell’amore che è sempre presente
e sempre gentile, anche verso il geloso
presuntuoso, egoista, o permaloso.
(Madre Teresa di Calcutta)
AUTORE: Consiglio Diocesano di Azione Cattolica di Pisa, Beatrice Granaroli
FONTE: Ascolta e Medita – Centro Pastorale per l’Evangelizzazione e la Catechesi