Paolo Curtaz – Commento al Vangelo del 27 Aprile 2021 – Gv 10, 22-30

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Sono irrequieti, i giudei. Perché questo rabbi non parla esplicitamente, una volta per tutte. È il Cristo? Lo ammetta. È un profeta? Lo dica! E Gesù, che conosce le loro intenzioni malevole, non si sbilancia. Chi crede non ha bisogno di prove.

Chi non è intenzionato a credere sa che nessuna prova o affermazione gli sarà sufficiente. Ma noi che abbiamo accolto la sua Parola, riconosciuta la sua voce, possiamo con immensa fede ascoltare quanto ancora ci dice il Maestro: niente ci potrà rapire dalla sua mano.

Hai sentito, sorella? Ci credi, fratello? Nessun evento, nessuna sofferenza, nessuna colpa, nessun trauma, niente e mai ci può strappare dall’abbraccio di Dio. Siamo nelle sue mani in eterno, anche quando ci allontaniamo, anche quando rifiutiamo il suo amore libero e liberante.

Perché la mano di Cristo è la mano del Padre, farsi abbracciare da Cristo significa farsi abbracciare da Dio. Non dubitarne mai.

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