Continua il lungo discorso sul “ pane di vita “, il cd. “ discorso eucaristico “, contenuto nel capitolo 6 di Giovanni, che ci accompagnerà ancora per giorni.
Il testo odierno si riallaccia a quello di ieri in modo talmente forte da “ ripetere “, all’inizio, il versetto con cui terminava quello di ieri.
Se nei giorni scorsi avevamo ascoltato l’invito di Gesu’ a nutrirsi di Lui, che è “ cibo che rimane per la vita eterna “, ed avevamo quindi riflettuto sull’importanza di “ alimentare l’anima “ con Parola, Eucarestia e partecipazione, anche nella ferialità, alla Messa, oggi il testo ci “ rivela “ quali effetti produce il “ cibarsi di Cristo “, l’andare verso Gesu’.
“ Tutto cio’ che il Padre mi dà verrà a me, colui che viene a me io non lo caccerò fuori perché sono disceso dal cielo non per fare la mia volontà ma la volontà di colui che mi ha mandato ”.
Chi va a Cristo “ non viene cacciato fuori “.
Che grande notizia: se andiamo verso Gesu’ camminiamo verso l’eternità, ci SALVIAMO.
E’ questo il desiderio di Dio, che il Figlio ci viene a rivelare: “ questa è la volontà di chi mi ha mandato: che io non perda nulla di quanto egli mi ha dato, ma che lo risusciti nell’ultimo giorno “.
Il desiderio di Dio è, pertanto, quello di non perdere nessuno di noi, perché tutte le sue creature gli sono care e ha per ciascuna di esse un amore viscerale.
Se ci perdiamo, pertanto, non è volontà di Dio ma è solo il frutto di una nostra libera scelta di rifiutare la Salvezza conducendo un’intera esistenza senza andare verso il Signore ma nella direzione opposta, verso il peccato.
Riflettiamo quindi su questa pagina e chiediamoci: “ e io, in che direzione voglio andare? Verso quale strada voglio indirizzare la mia vita? “
E’ una domanda importante, da cui dipende la nostra SALVEZZA.
Cristo ci ha indicato la via da seguire ma, come sempre, ci lascia liberi.
Buona giornata e buona riflessione a tutti.
A cura di Fabrizio Morello
Foto: mia.