Mons. Costantino Di Bruno – Commento al Vangelo del 21 Aprile 2021

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Chi viene a me non avrà fame

MERCOLEDÌ 21 APRILE (Gv 6,35-40)

Nell’Antica Scrittura adorare il Signore secondo verità si può, a condizione che si partecipi al banchetto della Sapienza. La Sapienza è prima di tutto la Legge, osservata nel timore di Dio. Ma è anche la conoscenza immediata della divina volontà per una perfetta e ininterrotta obbedienza ad essa. Vive di Sapienza chi si nutre di Sapienza. Obbedisce a Dio chi conosce oggi, in questo istante, cosa il Signore vuole dalla sua vita. Poiché ogni momento va vissuto dalla volontà di Dio, ogni momento va conosciuta la divina volontà e per questo sempre si deve chiedere al Signore una speciale rivelazione: “Ora, figli, ascoltatemi: beati quelli che seguono le mie vie! Ascoltate l’esortazione e siate saggi, non trascuratela! Beato l’uomo che mi ascolta, vegliando ogni giorno alle mie porte, per custodire gli stipiti della mia soglia. Infatti, chi trova me trova la vita e ottiene il favore del Signore; ma chi pecca contro di me fa male a se stesso; quanti mi odiano amano la morte». La sapienza si è costruita la sua casa, ha intagliato le sue sette colonne. Ha ucciso il suo bestiame, ha preparato il suo vino e ha imbandito la sua tavola. Ha mandato le sue ancelle a proclamare sui punti più alti della città: Chi è inesperto venga qui!». A chi è privo di senno ella dice: «Venite, mangiate il mio pane, bevete il vino che io ho preparato. Abbandonate l’inesperienza e vivrete, andate diritti per la via dell’intelligenza»” (Sap 8,32-9,6). “O voi tutti assetati, venite all’acqua, voi che non avete denaro, venite, comprate e mangiate; venite, comprate senza denaro, senza pagare, vino e latte. Perché spendete denaro per ciò che non è pane, il vostro guadagno per ciò che non sazia? Su, ascoltatemi e mangerete cose buone e gusterete cibi succulenti. Porgete l’orecchio e venite a me, ascoltate e vivrete (Is 55,1-5). Senza la quotidiana rivelazione, si conosce la Legge, ma la Legge non regola tutti i momenti della vita. Si ha sempre bisogno di luce attuale e va chiesta al Signore. Tutto il Libro della Sapienza rivela questa verità. Con Cristo Gesù avviene un cambiamento sostanziale. Si passa dal mangiare spiritualmente la Sapienza, al Mangiare Lui, Sapienza Eterna del Padre, veramente, realmente, essenzialmente. Ma come si mangia Cristo Gesù? Prima di tutto mangiando la sua Parola, tutta la sua Parola, facendola divenire nostra Legge, nostra verità, nostra giustizia, nostra Luce. Se la Parola di Gesù non viene mangiata, anche se si mangia il suo corpo e si beve il suo sangue, a nulla serve. Corpo e sangue sono dati perché si viva tutta la Parola.

In quel tempo, disse Gesù alla folla: «Io sono il pane della vita; chi viene a me non avrà fame e chi crede in me non avrà sete, mai! Vi ho detto però che voi mi avete visto, eppure non credete. Tutto ciò che il Padre mi dà, verrà a me: colui che viene a me, io non lo caccerò fuori, perché sono disceso dal cielo non per fare la mia volontà, ma la volontà di colui che mi ha mandato. E questa è la volontà di colui che mi ha mandato: che io non perda nulla di quanto egli mi ha dato, ma che lo risusciti nell’ultimo giorno. Questa infatti è la volontà del Padre mio: che chiunque vede il Figlio e crede in lui abbia la vita eterna; e io lo risusciterò nell’ultimo giorno».

Il pane della vita è tutto Cristo, nel suo cuore, nella sua anima, nel suo spirito, nel suo corpo, nella sua Parola, nel suo sangue, nella sua verità e grazia, nella sua luce e vita eterna. Cristo si dona ad ogni uomo nella fede. Si crede in Lui, si accoglie tutta la sua Parola, la sua verità, la sua Persona, si estingue la sete. Cristo non è venuto da se stesso. Lo ha inviato il Padre. Come Mosè è stato mandato dal Padre, così anche Gesù è stato mandato dal Padre. Mosè è venuto per liberare dalla schiavitù d’Egitto. Gesù è venuto per liberare dalla morte eterna e per operare la gloriosa risurrezione per ogni uomo. Ma per quale uomo Lui opererà la risurrezione? Per l’uomo che viene a Lui, che crede in Lui, che mangia Lui, vero pane di vita eterna. Non solo Cristo Gesù ci fa ritornare nella nostra verità di creazione, ci eleva in una verità ancora più grande. Per grazia in Lui, per Lui, con Lui, siamo generati come nuove creature, mai però possiamo vivere secondo la nuova verità, se non ci nutriamo di Lui, pane di Parola e pane Eucaristico. Cristo Gesù va mangiato per intero. Se noi dividiamo Cristo Parola dal Cristo Pane, non abbiamo Cristo Gesù. Lui è uno e indivisibile. Questa la sua verità.

Madre della Redenzione, Angeli, Santi, fate che ci nutriamo di tutto Cristo, sempre.

Fonte@MonsDiBruno

Nota: Questo commento al Vangelo è gratuito pertanto l’autore non autorizza un fine diverso dalla gratuità.