Sr. Mariangela Tassielli – Commento al Vangelo di domenica 11 Aprile 2021 per bambini/ragazzi

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Tommaso, i discepoli, le donne… La sera di quello stesso giorno, il giorno in cui le donne hanno trovato il sepolcro vuoto. Il giorno in cui Giovanni vide e credette, ma Pietro no. Il giorno in cui a Maria di Magdala, il Maestro è apparso. Insomma proprio la sera di quel giorno in cui speranze, nostalgie e delusioni si sono alternate tremendamente scuotendo emozioni e vite, quel giorno Gesù venne e stette con loro, in mezzo a loro…

Wow… bello! Straordinario! Meraviglioso.
È in giorni come questi che lui arriva e resta. Non è presenza fugace. Non è un miracolo e via. La cosa più straordinaria è lui, è la sua presenza, è il suo mostrarsi a noi. E la cosa ancora più straordinaria è il suo ritornare ancora e poi ancora, continuando ad aiutare la fede di quei suoi strampalati discepoli e discepole.
L’incredulità in fondo non ha nulla di assurdo. La fatica nel credere non ha niente di strano. È qualcosa di umano. Siamo fatti per toccare, lo facciamo prima ancora di parlare, di camminare, di aprire gli occhi. Tocchiamo, perché toccare è sentire l’altro vicino. È sentire sulla pelle la sua presenza.

Perché contestiamo la richiesta di Tommaso?
Me lo chiedo e ve lo chiedo: cosa c’è di strano in quel discepolo che ha chiesto di sentirsi raggiunto da una presenza? Dalla sua presenza!
Perché questo desiderio ci sembra una bestemmia?
La fede non è fatta di prove. Vero!
Ma non è fatta neppure di assenza.
Noi non crediamo negli assenti.
Non possiamo avere fiducia in chi non c’è.
Credere non vuole scegliere di credere in un Dio assente.
Credere vuol dire: scegliere ogni giorno di fidarsi della sua presenza e del fatto che lui troverà un modo per esserci, per farsi sentire, per non abbandonarci in balìa di noi stessi.

UNA PREGHIERA COME SOSTEGNO

Voglio credere

«Signore mio e Dio mio!»:
quanto mi piacerebbe, Signore,
poterlo esclamare ogni giorno.
Quanto vorrei che le mie parole cantassero
la mia totale fiducia in te, in ogni istante.

Invece, Signore, la mia fede è fragile,
i miei «sì» al tuo amore vacillanti.
Ho bisogno di segni…
Voglio crede nel tuo amore: acqua che disseta.
Voglio credere nel tuo Spirito: forza che sostiene.
Voglio credere nella tua presenza: luce che illumina.
Voglio credere in te, Signore! Amen.

FONTE – Sr. Mariangela, sul sito cantalavita.comCANALE YOUTUBEPAGINA FACEBOOK