La pagina del Vangelo di oggi ci dà un messaggio fortissimo: preferiamo “ uccidere Gesu’ “ piuttosto che “ arrenderci all’evidenza “ e convertirci dinanzi alle sue Parole, alle sue opere e alla sua Resurrezione.
Le prove sono inconfutabili.
Gli stessi “ capi dei sacerdoti e i farisei “ non possono più negare che Cristo “ compie molti segni “.
Sanno, in cuor loro, che è veramente chi dice di essere: “ il Figlio di Dio “.
Dinanzi all’evidenza, da “ bravi maestri “, avrebbero dovuto convertirsi dapprima loro e, poi, invitare il popolo a fare altrettanto.
Invece, per interesse, per convenienza, per non perdere i loro privilegi terreni, lo condanneranno a morte perché “ se lo lasciamo continuare cosi’, tutti crederanno in lui, verranno i Romani e distruggeranno il nostro tempio e la nostra nazione “ e, aggiungo io, perderemo il nostro potere!!!
La sentenza, pronunciata dal sommo sacerdote Caifa, è quindi irrevocabile: “ è conveniente per voi che un solo uomo muoia per il popolo e non vada in rovina la nazione intera “.
Anche questa frase nasconde una grande ipocrisia.
Il sacerdote Caifa cerca di far passare come un bene di tutti, un interesse nazionale, la morte di Cristo.
In realtà avrebbe dovuto dire: “ E’ conveniente per noi, per i nostri interessi di casta, che quest’uomo muoia affinché noi non andiamo in rovina “.
Se ci pensiamo, oggi è uguale.
I potenti devono “ uccidere Cristo “ perché se “ tutti “ credessero in lui la società sarebbe diversa in quanto tutti ascolterebbero le Parole del Maestro e le metterebbero in pratica ed essi, i potenti, vedrebbero venir meno il loro potere di controllo delle masse.
Cristo deve quindi essere ammazzato.
Il problema, però, è che noi cristiani, purtroppo, siamo troppo tiepidi e cadiamo in questa grande trappola.
Anche noi, dinanzi ai “ molti segni “ da Lui compiuti, continuiamo a non capire, o, meglio, a far finta di non capire; preferiamo restare tranquilli nel nostro orticello ed “ accarezzare “ la nostra fede da salotto piuttosto che cambiare, convertirci, denunciare le ingiustizie, evangelizzare, far vedere a tutti i “ grandi segni “ che Cristo ha compiuto nel mondo e continua a compiere nelle vite di ciascuno.
Siamo chiamati alla “ profezia “, anche in questi tempi.
E’ dura, cercheranno di “ ucciderci “ perché daremo fastidio alla logica del “ pensiero unico “ ma siamo chiamati a questo, ad essere parte della “ chiesa militante “ che annuncia ovunque che Lui, come avevano ben capito, pur non potendolo ammettere, “ i capi dei sacerdoti e i farisei “, è veramente il Figlio di Dio, è veramente l’unico che puo’ salvarci.
Smettiamola quindi di uniformarci al “ pensiero unico “ che vuole “ Cristo morto “ e annunciamo, al contrario, che è Lui l’unico che dona Vita.
Buona giornata e buona riflessione a tutti.
A cura di Fabrizio Morello