p. Giovanni Nicoli – Commento al Vangelo del 25 Marzo 2021

L’unica prospettiva per comprendere Maria è quella della fede. Maria è madre di Gesù di Nazareth: questo è il dato della fede.

Maria collabora alla nostra salvezza: in questo senso Maria è anche madre nostra. La devozione a Maria va integrata nella visione di fede: dal suo rapporto con Gesù può nascere il rapporto con me.

Maria accoglie la Parola e la domanda che possiamo da subito porci è come ci si accosta alla Parola stessa. È la disponibilità che permette che la Parola accada in noi: “Eccomi, si compia questa Parola”.

La maternità di Maria si realizza in questo. La vera maternità nasce dall’ascolto: si concepisce con l’orecchio. Maria è il modello per noi. Eva ed Adamo non ascoltarono Dio, Maria sì.

Mia madre è chi fa la volontà di Dio, chi ascolta e chi fa. La maternità di Maria è innanzitutto ascolto della Parola.

Questo brano ci suggerisce come va letto il vangelo: ad ogni brano o gli si dice sì o non lo leggi e accogli veramente. A Nazareth, dove Maria vive, la Parola la coglie: non avviene a Gerusalemme, nel tempio, in chiesa: Dio parla nel quotidiano, a casa nostra, ascoltiamolo.

Potremmo dire che si fa l’amore con Dio con l’orecchio. Dio parla, non impone, si compromette, si espone. Il mezzo di Dio è la Parola, Gesù Cristo Incarnato: non vuole usare altri mezzi perché rispetta l’altro che può anche non ascoltare.

Gabriele significa forza di Dio, e la forza di Dio è la debolezza della sua Parola. Destinataria di questa Parola è una vergine: io non posso fare altro che essere disponibile ad accogliere l’altro, non a farlo. L’altro, l’Altro, non lo produciamo noi coi nostri ovuli o spermatozoi. Oggi, qui ed ora sono chiamato ad accogliere.

Rallegrati, gioisci perché il Signore è con te: è la proposta di Dio. Questo è il disegno di Dio sull’uomo. Dio vuole che l’uomo sia contento e che l’uomo ami come lui. La gioia è segno di vita e di rapporti. Se tu sei presente a Dio, sei contento.

Piena di grazia, di bellezza, di dono, di gratuità. Il nome non è Maria, ma Piena di Grazia: è l’amore che Dio ha per te. Finché non capisco questo sono sgraziato, sono senza amore. Il male lo faccio perché non ho capito questo. Il Nome di Dio è Il Signore è con te: lui è compagnia con te.

Non temere perché hai trovato grazia presso Dio: la paura, il temere di non essere all’altezza ti rovina. Infatti Dio è così per te, non è qualcosa che ti meriti. Dio si è innamorato di te: hai trovato grazia presso Dio.

La Parola spiega il progetto di Dio su di noi: che noi concepiamo Dio, lo lasciamo vivere in noi! Il progetto di Dio su di noi è questo, se noi diciamo sì alla Parola. Gli interessa poco come lo concretizziamo nella vita di ogni giorno, se camminando sulle gambe o sulle braccia, gli interessa che Lui possa essere il nostro futuro: a noi poi come concretizzarlo.

Lo Spirito Santo scenderà su di te, significa che non c’è nulla da fare se non accogliere l’amore di Dio che scende su di te. L’uomo infatti non produce Dio, lo accoglie. Dio dà futuro laddove non c’è futuro: nulla è impossibile a Dio. Se vuoi produrlo, non arriva; se sei sterile, se accogli nella verginità, arriva.

Eccomi, si compia la Parola: ogni volta che sono disponibile ad accogliere la Parola. La Parola avviene perché ha in sé una carica, ma aspetta il mio sì: ti chiedo che la tua Parola avvenga. Se c’è disponibilità, stiamo pur certi che la Parola avviene.

L’angelo ad un certo punto se ne va, perché la Parola si è fatta carne. Ciò che è capitato a Maria, capita anche ad ognuno di noi. Se non si accoglie la Parola rimangono solo o i santuari, o le apparizioni. Cosa mi rimane, potremmo dire, se corro di qua e di là e non accolgo la Parola e non imito Cristo: Maria, un santo?


AUTORE: p. Giovanni Nicoli FONTE SITO WEB CANALE YOUTUBE FACEBOOKINSTAGRAM

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