Commento al Vengelo del 24 Marzo 2021 – Monaci Benedettini Silvestrini

“A te la lode e la gloria nei secoli”.

Nel nostro Ordine Benedettino Silvestrino la liturgia ricorda uno dei primi discepoli del Fondatore, san Silvestro abate con il formulario e le letture proprie della messa. Noi però condividiamo con voi il commento per le letture di quaresima.

Il testo di Daniele propone l’episodio dei tre giovani ebrei buttati in una fornace ardente, per ordine del re Nabucodònosor, perché rifiutano gesti di idolatria, invece la loro fede nell’unico vero Dio li protegge. Dio è vita. Servirlo significa scegliere la vera vita. Anche lo stesso Gesù sarà liberato dalla morte, perché ha scelto la fedeltà totale alla Parola del Padre.

“A te la lode e la gloria nei secoli”. L’odierno brano del vangelo di Giovanni riferisce una difficile discussione di Gesù “a quei Giudei che avevano creduto in lui”. Il riferimento esemplare è Abramo; non basta asserire di essere discendenti di Abramo, occorre attuarne le opere e credere; anzi, quando quei Giudei affermano di avere “un solo Padre, Dio”, Gesù reagisce: “Se Dio fosse vostro Padre, certo mi amereste, perché da Dio sono uscito e vengo; non sono venuto da me stesso, ma lui mi ha mandato”.

Nella vita cristiana, una relazione personale con Dio Padre ci crea figli di Dio; questa è la nostra dignità, la nostra liberazione, la nostra effettiva libertà.

Monaci Benedettini Silvestrini

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