“Neanch’io ti condanno”
Gesù non condanna la donna adultera. E questo è davvero liberante. Dinanzi ai nostri errori, mentre la società esige un risarcimento, o ci scarta, o ci accusa e ci punisce, Gesù ci guarda e ci ama. A volte ci sono errori che sono nascosti alla società, ma sono visibili solo a noi stessi e per i quali ci accusiamo, ci giudichiamo, o addirittura ci arrendiamo.
Anche per quelli Gesù vuole infondere fiducia nella possibilità di riprendere il cammino e di poter migliorare. Ma è anche giusto notare che Gesù chiede di non peccare più. Non condannare non vuol dire rendere tutto lecito, poter tornare al passato, alle cattive abitudini. Vuol dire aver fiducia che quei peccati compiuti nel passato non diventeranno nuovamente occasione di inciampo. Vuol dire: ho fiducia in te! Credo che puoi fare di meglio. E se Gesù ti indica una via per ricominciare, perchè lasciarsi trattenere dal giudizio e dalle condanne degli altri?
In breve
Gesù non condanna. Ma non per tornare al passato, al peccato. Ma per aprirti un futuro di fiducia e speranza. Con Lui puoi ricominciare di nuovo.
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