In questi giorni stiamo ascoltando pagine dense del vangelo di Giovanni… più che stare a fare disquisizioni teologiche sarebbe bene sono contemplarle davanti al Crocifisso. Gesù viene accusato di bestemmia dei Giudei perché si fa simile a Dio per questo sarà condannato. Essi avevano un’altra immagine di Dio, non potevano immaginare che Dio prendesse carne.
Ma Gesù dice la verità e pronuncerà la parola “padre” fino alla fine sulla croce, perché la verità non può essere contrabbandata, la verità rimane in eterno. E questa comunione intima tra il Figlio e il Padre è proprio il cuore del Vangelo di Giovanni che ricama il suo Vangelo intorno a questo concetto fondamentale: l’unione della Trinità che è amore. Che cosa oggi questa pagina può dire a noi nel suo abisso di eternità? Come il Figlio è uno con il Padre così noi possiamo esserlo con loro attraverso lo Spirito santo che ci è stato dato il giorno del battesimo. Essere uno con Dio, avere Dio nel cuore, nella mente, nelle mani, nei piedi… essere imbevuti di Dio.
Solo così possiamo essere suo strumento, solo così possiamo operare come Gesù operava sempre insieme al Padre. Solo così possiamo essere concreti, fattivi nella testimonianza della nostra fede, sono così eviteremo la tentazione di scollare il nostro vissuto dalla nostra fede in un Dio immaginato non nel Dio di Gesù Cristo. Chi si sente amato dalPadre ricambia questo amore a sua volta e diventa generativo di amore per gli altri. Questa è stata la vita di Gesù e questa è la sua testimonianza per noi.
Che questa pagina ci illumini oggi nella nostra unione intima e profonda con Dio in Gesù attraverso lo Spirito, unione che riveliamo a chiunque ci incroci nella nostra strada.
A cura di Sr Palmarita Guida della Fraternità Vincenziana Tiberiade