Commento a cura di don Fulvio Capitani
Parroco di San Jacopo in Polverosa (Firenze)
Assistente della Sottozezione Unitalsi di Firenze Centro
Assistente Ecclesiatico Comunità Toscana Foulards Blancs
Nella «notte oscura dell’anima»
Gesù ci invita a vivere la Pasqua con lui improvvisamente, guardandosi attorno, non videro più nessuno, se non Gesù solo, con loro». E… se ci fossimo davvero sbagliati? Dopo che a volte siamo stati presi dall’entusiasmo e dal conforto, derivante dalle esperienze di preghiera e di fede, viene il momento in cui tutto sembra solo un’ombra nei confronti della attuale situazione.
Ciò avviene di fronte alle difficoltà nel vivere alla sequela del vangelo e anche tra i credenti sorgono divisioni e fratture si fanno sempre più profonde. Possiamo vivere il vangelo così come Gesù ce lo ha proposto? Anche se di lui abbiamo un’immagine piena di luce improvvisamente tutto si oscura come awenne per Gesù sulla croce.
Per quanto questa, che i grandi santi hanno chiamato «la notte oscura dell’anima», sia una cosa nota ci sorprende quasi all’improvviso e ne rimaniamo smarriti. Occorre proprio in questi momenti avere la consapevolezza che Gesù è insieme a noi suoi discepoli e che ci invita a seguirlo comunque per vivere l’esperienza pasquale di morte e resurrezione, che comprenderemo a pieno solo dopo averla condivisa con Lui.